
SE63: la Lamborghini che non sapevi di volere
Vuoi per marketing, vuoi per divertirsi un po’, le case automobilistiche spesso “escono dal seminato”, piazzando il loro marchio sui prodotti più disparati: moto, bici, abiti, orologi, addirittura guanti da forno. Una delle ultime trovate è il seabob SE63 nato da una collaborazione tra la Lamborghini e la Cayago, azienda leader nel settore degli aquascooter.
UNA “LAMBO” ACQUATICA. Anziché appiccicare il marchio Lamborghini su un seabob già bell’e pronto, la casa del Toro ha rivisto interamente lo stile, riprendendo quello delle supercar Revuelto e Sian: la parte anteriore con due fari è spigolosa, mentre il posteriore mima i due classici terminali di scarico esagonali. D’effetto, poi, il tasto d’accensione (neanche doveste avviare un V12…) e un infotainment con uno schermo simile a quello dei bolidi della casa emiliana che fornisce informazioni sulla velocità, lo stato di carica della batteria, la profondità e così via.
SOTT’ACQUA A PIÙ DI 20 ORARI. Il seabob SE63 non rinuncia a nobili materiali come titanio, magnesio e carbonio e promette emozioni da supercar anche in acqua. Certo, lanciare alla massima velocità in pista una Aventador SVJ dev’essere un qualcosa di più appagante, ma sentirsi un piccolo delfino non deve essere una brutta sensazione. Il seabob realizzato con Cayago è mosso da un motore elettrico da 8,6 CV che dovrebbe consentire punte superiori ai 20 km/h: niente male, considerato che lo si può guidare anche fino a 25 metri di profondità. L’autonomia? Secondo i costruttori, circa un’ora, mentre per ricaricare la pila servono circa 90 minuti.
UN “GIOCATTOLO” COSTOSO. Questo giocattolone da vacanze al mare troverà il suo habitat ideale in qualche yacht di extra lusso a Dubai o Montecarlo, un mezzo per spostarsi in maniera più agile di un tender e per immergersi in acque cristalline a tutta velocità alla ricerca di un fondale instagrammabile. Il prezzo? Non si sa, ma considerando che un seabob di Cayago in media costa più di 15.000 euro, non ci sarebbe da stupirsi se questo costasse il doppio.