Tutti in ginocchio, perché sta tornando la Cobra

Tutti in ginocchio, perché sta tornando la Cobra

62 ANNI DOPO… 1961: nasce la AC Cobra destinata a diventare un mito. 2023: arriverà la sua riedizione in chiave moderna. A oltre sessant’anni di distanza da una delle collaborazioni entrate nell’immaginario collettivo degli appassionati, la AC Cobra GT Roadster rispolvererà i fasti del mito creato oltre 60 anni fa da Carrol Shelby, partendo da un telaio AC Cars e da motori Ford V8. Quell’auto divenne un’icona proprio per come abbinava la leggerezza di una da “barchetta” inglese all’esuberanza dei “block” americani che, inizialmente, erano i V8 “small”: prima il 260 (la cilindrata in pollici cubici corrispondente a 4,2 litri) e, dal 1962, il 289 (4.7 litri).

CobraANCORA PIÙ SU. In seguito, Carrol Shelby alzò ancora l’asticella con i “big block” Ford 390 (6,4 litri) e, soprattutto, 427 (7 litri), con potenze che arrivarono a 431 CV. Era il 1965 quando questo  motore pazzesco  arrivò sulla Cobra Mk III, rivista nel telaio, realizzato con tubi da 100 mm di diametro anziché 76 mm, per gestire meglio le sollecitazioni verificate già sul modello con il V8 390 a fine 1964. Il “block” 427 divenne poi un’unità vincente sulla Ford GT40, proprio quando la gestione del reparto corse della Ford venne affidata a Carrol Shelby nel 1964. E due anni dopo fu dominio a Le Mans e non solo. Ma quella è un’altra storia.

ANCHE UN PO’ DI ITALIA. E dopo questa breve cronistoria del mito, arriviamo a oggi. Anzi, a domani, perché il futuro prossimo verrà svelato a Londra nei prossimi mesi. Dal telaio tubolare con carrozzeria in alluminio della Mk III (già evoluta rispetto alla Mk I, che era in fibra di vetro) si passa a una sportiva con telaio spaceframe in alluminio estruso e pannelli della carrozzeria in fibra di carbonio. La firma sullo sviluppo del telaio è italiana, vede il contributo di Icona Design Group e di Cecomp Spa. Il progetto di questa roadster va avanti da tre anni e la produzione avverrà Oltremanica.

CobraDIMENSIONI COMPATTE. I primi teaser rivelano che sono state mantenute le caratteristiche estetiche entrate nella storia: carrozzeria roadster dal design morbido, abitacolo arretrato, sbalzo minimo all’anteriore e passo quasi da utilitaria, anche se è passato dai 2,20 metri della Mk III a 2,57 metri. I terminali di scarico usciranno sotto la coda e non lateralmente, come nelle vecchie Cobra da corsa, ma, del resto, non si può avere tutto.

DOTAZIONE AGGIORNATA. Ma se la linea sarà nostalgica, ci saranno i tocchi di modernità necessari: aria condizionata, vetri elettrici e anche un sistema di infotainment. Che però che avrà ben poco da fare, perché ad intrattenere chi guida ci penseranno le emozioni di guida se saranno paragonabili a quella delle AC Cobra delle origini.

V8 SEMPRE E COMUNQUE. Da un punto di vista più tecnico, sappiamo che la nuova AC Cobra GT Roadster peserà meno di 1500 kg, che sono comunque tanti rispetto a quelli delle Cobra Mark I, II e III, che stavano tra i 900 e i 1100 kg. Il motore sarà sempre V8 Ford, svilupperà 663 CV e 780 Nm e sarà abbinato a un cambio manuale 6 marce, opppure automatico 10 marce. La riedizione moderna della Cobra si annuncia come una grand tourer rapidissima – per scattare da 0 a 60 miglia orarie (96 km/h) serviranno solo 3″6 – e la possibilità di installazione un hard top potrà trasformarla in una supersportiva più versatile.

 

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