Un sogno chiamato Pagani, al Mauto 

Tre modelli in venticinque anni sono l’unità di misura di un qualcosa di molto difficile da misurare, in un mondo in cui i numeri contano e anche parecchio. È una questione di passione, perseveranza nei grandi sogni, di cura per il dettaglio, di tutta una serie di sentimenti che hanno a che fare prima di tutto con il cuore, ma sono orchestrati da una mente di grandi visioni. 

IL SOGNO DI HORACIO. È il sogno di un uomo chiamato Horacio Pagani, argentino di nascita ma che, venticinque anni fa, ha trovato il luogo in cui far volare la propria fantasia in Italia, a San Cesario sul Panaro, un paesino di 6.000 anime a metà strada tra Modena e Bologna, adagiato in quel fazzoletto di terra conosciuto come Motor Valley in cui sono nate le leggende della Ferrari, della Lamborghini e della Maserati.

DOVE L’ARTE INCONTRA LA TECNICA. Venticinque anni di storia, quelli della Pagani, che come un flash di scintillante bellezza il Museo Nazionale dell’Automobile di Torino ha cristallizzato in una mostra tematica che racchiude l’essenza più profonda, l’obiettivo più grande del costruttore di hypercar emiliano, ossia costruire ogni auto non come fosse la prima o l’ultima, bensì l’unica. Dalla Zonda, capostipite della stirpe, all’ultima nata, la Utopia, passando per la Huayra: tre auto in un quarto di secolo, ognuna con una storia meravigliosa da raccontare, ognuna prezioso scrigno di suggestioni, innovazioni, sensazioni che di rado associamo a un oggetto, ma che in casi come questo consentono ai mondi della tecnica e dell’arte di sfiorarsi in una danza che rapisce lo sguardo e il cuore.

BELLE E VELOCI DA TOGLIERE IL FIATO. Dal debutto della Pagani Zonda sono trascorsi venticinque anni, e con quelle forme prese in prestito dalle Mercedes sport prototipo degli anni ’90 quella supercar non poteva non mettere in moto il motore della fantasia degli appassionati. Fino al 2010 dai cancelli della fabbrica di San Cesario ne sono uscite circa 140, declinate in una decina di differenti versioni sempre più potenti, sempre più veloci, sempre più esclusive. Capolavori assoluti di stile e di ingegneria, dalla realizzazione delle monoscocche in materiali compositi con tecniche mutuate dalla Formula 1 al motore, un possente V12 aspirato di derivazione Mercedes-AMG che già nella sua prima versione, con “solo” 394 CV, consentiva alla Zonda di “bruciare” lo “0-100” in circa 4 secondi e di sfondare il muro dei 330 km/h. 

EMOZIONI, AL DI LÀ DEI NUMERI. La storia della Pagani è una storia di eccellenza, di manifattura artigiana che incontra l’ingegneria più alta, di ricerca continua e ostinata della perfezione. Tutti aspetti e concetti che i designer e i tecnici della casa emiliana accarezzano quotidianamente. E che lo scorso anno hanno permesso la nascita della Utopia, un vero prodigio su ruote che – come tutte le Pagani – ferma l’ago della bilancia sotto i 1.300 chili e grazie agli 864 CV sprigionati dal suo V12 biturbo consente – sdraiati in un abitacolo che profuma di pelle e alluminio – di sfiorare i 380 km/h. Numeri che fanno venire i brividi, ma le emozioni vanno oltre ogni valore tangibile: vibrano per un pezzo ricavato dal pieno, per quei quattro tubi di scarico in titanio, per quelle che sono molto, molto di più che “semplici” auto da sogno. 

Informazioni sulla mostra “Pagani, 25 anni di cuore, mani e passione”

Dove: Museo Nazionale dell’Automobile di Torino, Corso Unità d’Italia 40, Torino

Quando: Dal 4 dicembre 2023 al 14 gennaio 2024

Orari: Lunedì dalle 10 alle 14; da martedì a domenica dalle 10 alle 19