PROPOSTA ASTRATTA. Non vedremo mai la Manifesto Concept muoversi sulle nostre strade, però è indicativo che un marchio estremamente pragmatico e con i piedi per terra come Dacia, si sia spinto a presentare un’auto tanto astratta, quanto intrigante. Ma, del resto, il marchio rumeno del gruppo Renault sta dando una bella lucidata alla sua immagine e il processo – che fin qui ha visto il cambio di logo e il restyling delle concessionarie all’insegna dei materiali ecocompatibili – evidentemente non può prescindere anche da qualche digressione utopistica che abbia sul pubblico un “effetto wow” tanto forte quanto quello stimolato dai listini di Spring, Sandero, Jogger e Duster.
GOMME “ETERNE”. La Manifesto Concept è un concentrato di idee, che non necessariamente verranno tradotte nella produzione di serie, racchiuse in una proposta di veicolo dedicato alle attività all’aria aperta. Tanto aperta che non ci sono cristalli né portiere. La carrozzeria è realizzata soprattutto con plastica riciclata, l’abitacolo fa un grande utilizzo di materiali naturali come il sughero e le gomme enormi, che sono senz’aria interna, promettono una durata equivalente a quella dell’auto stessa. Non basta: un singolo proiettore è stato ritenuto più che sufficiente e, comunque, può anche essere tolto dal suo alloggiamento e usato come faro portatile. Così come è amovibile la batteria dedicata ai servizi, per fornire elettricità a utilizzatori esterni tramite una presa domestica.
MECCANICA SEGRETA. L’interno è lavabile semplicemente utilizzando un getto d’acqua e il rivestimento amovibile dei sedili può essere utilizzato come sacco a pelo. Però è certo che il sistema YouClip per fissare oggetti all’interno dell’auto finirà presto su qualche Dacia di serie. La trazione è integrale ma, a parte questo, la Dacia non fornisce altre informazioni su quella che potrebbe essere la meccanica della Manifesto Concept. Ma se non ci fosse di mezzo la propulsione elettrica ci stupiremmo.
