Una Lancia Fulvia Zagato al sapor di Targa Florio

Una Lancia Fulvia Zagato al sapor di Targa Florio

Gli anni ’60 e ’70 sono stati un’epoca magica, per le corse automobilistiche, e in quegli anni d’oro la passione regnava sovrana non soltanto sugli spalti dei circuiti più prestigiosi, ma anche ai bordi delle stradine di montagna su cui si svolgevano i rally e le cronoscalate. Corse meno elitarie degli sfavillanti gran premi di Formula 1, ma potentissime calamite per gli appassionati, che allora impazzivano vedendo sfrecciare piccoli bolidi derivati dai modelli di serie come la Lancia Fulvia Sport Competizione.

Il numero 4 sulle porte è quello con cui l’auto è partita per seconda nella Targa Florio del 1968

Il numero 4 sulle porte è quello con cui l’auto è partita per seconda nella Targa Florio del 1968

UNA VERA SAETTA TRA LE CURVE. Allestita dalla carrozzeria milanese Zagato, la Lancia Fulvia Sport Competizione era nata da un’idea di Cesare Fiorio, il celebre capitano della squadra corse della casa torinese che a cavallo tra gli anni ’80 e ’90 ha dominato la scena internazionale dei rally. Il principio era molto semplice, e proprio in virtù della sua semplicità è risultato vincente: con il suo brillante motore 1.3 V4 a carburatori, questa versione speciale della mitica “Fulvietta”, facile da guidare grazie alla trazione anteriore e molto più leggera dell’auto con cui era imparentata grazie alla carrozzeria di alluminio rivettata alla scocca d’acciaio, è stata una pessima cliente per tanti bolidi dalle potenze ben superiori, eppure incapaci di tenere il passo della piccola coupé Lancia tra le curve e i tornanti in alta quota.

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PAROLA D’ORDINE: LEGGEREZZA. La Lancia Fulvia Sport Competizione è il risultato di una progettazione mirata a ottenere la massima leggerezza: ecco spiegati interventi come i fori, di diverse dimensioni a seconda della zona in cui sono stati praticati, in tutte le parti mobili, e non solo, della carrozzeria, come le portiere, il tetto, il vano motore. Operazioni realizzate in maniera artigianale, ma con precisione estrema, senza lasciare nulla al caso e cercando tutte le soluzioni possibili per eliminare ogni chilo superfluo. Non sorprende, quindi, che i classici finestrini laterali di vetro abbiano lasciato il posto a degli equivalenti in plexiglass spessi appena 4 millimetri. 

Oggi l’auto fa parte della collezione di Giovanni De Virgilio, figlio dell’ingegner Francesco De Virgilio, il celebre progettista del V6 della Lancia Aurelia, e di Rita Lancia, nipote del fondatore Vincenzo

Oggi l’auto fa parte della collezione di Giovanni De Virgilio, figlio dell’ingegner Francesco De Virgilio, il celebre progettista del V6 della Lancia Aurelia, e di Rita Lancia, nipote del fondatore Vincenzo

Nella foto, un dettaglio del motore che raffigura le trombette d’aspirazione. Il cambio, messo a punto da un’officina specializzata, è adatto anche all’uso stradale, ma con l’auto ne viene fornito anche uno dai rapporti più corti, specifico per le gare in salita. Il corredo include, tra l’altro, il volante Momo usato da Rizzo in gara e due terminali di scarico da corsa

Nella foto, un dettaglio del motore che raffigura le trombette d’aspirazione. Il cambio, messo a punto da un’officina specializzata, è adatto anche all’uso stradale, ma con l’auto ne viene fornito anche uno dai rapporti più corti, specifico per le gare in salita. Il corredo include, tra l’altro, il volante Momo usato da Rizzo in gara e due terminali di scarico da corsa

RARA E PREZIOSA. La Lancia Fulvia Sport Competizione con motore “1300” è stata costruita in meno di trenta unità (24 o 25, ma le sopravvissute ammontano a 19, dicono fonti autorevoli), quasi tutte destinate a gentleman driver, e una di queste, il prossimo 10 gennaio, sarà battuta all’asta da Car&Classic, con una stima che va da un minimo di 140.000 a un massimo di 170.000 euro. 

La livrea rosso San Siro e gli interni in similpelle azzurra rispecchiano la configurazione originale Zagato

La livrea rosso San Siro e gli interni in similpelle azzurra rispecchiano la configurazione originale Zagato

REGINETTA ALLA TARGA FLORIO. Si tratta, nello specifico, dell’esemplare identificato dal numero di telaio 1905, ossia quello assegnato nel 1968 da Fiorio al pilota messinese Angelo Rizzo, all’epoca in forze alla Scuderia Tridente e già campione italiano di Turismo nella classe fino a 1300 cc. Con quest’auto, che aveva fatto preparare a Cormano da Carlo Facetti e nel frattempo aveva venduto, Rizzo nel 1968 e nel 1969  ha corso la Targa Florio, la celebre cursa siciliana in cui le Fulvia con carrozzeria Zagato sono state grandi protagoniste, trionfando nella loro categoria in quei due anni e una terza volta nel 1971.

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