#VeloceCarWeek/2: le reginette di bellezza

#VeloceCarWeek/2: le reginette di bellezza

LE MILIONARIE DI RM SOTHEBY’S. Se avete risparmiato qualche spicciolo durante il lockdown la casa d’asta RM Sotheby’s proverebbe volentieri a farveli spendere durante Shift/Monterey, la consueta asta durante la Car Week che quest’anno diventa – ovviamente – tutta online. Ormai dimenticato l’imbarazzante teatrino dello scorso anno per la mancata vendita della Porsche Type 64 del 1939 (e in generale per i risultati non proprio da età dell’oro di tutte le aste di Monterey del 2019) nel 2020 avreste potuto provare a portarvi a casa qualcosa, pur nella consapevolezza di trovare una concorrenza molto agguerrita.Tra le chicche di quest’anno una Aston Martin DB4 del 1961 (venduta a 430mila dollari), una BMW M1 Procar (800mila dollari) o la Ferrari 250 GT/L Berlinetta Lusso Scaglietti, passata di mano non proprio a prezzo da outlet (1,36 milioni). In realtà avreste potuto spaziare tra una miriade di marchi, periodi storici e tipologie di veicoli, c’era solo l’imbarazzo della scelta (stessa cosa vale per l’asta di Bonhams del giorno successivo)La nostra preferita era una rarissima Ferrari 348 TB Zagato, che purtroppo veleggiava verso un prezzo (ante commissioni della casa d’aste) superiore ai 225mila dollari. Se piace anche voi potete ancora farci un pensiero, è rimasta invenduta.Volete dare un’occhiata ai piatti prelibati del menu? Eccoli

REACH FOR THE SKY(LINE). Siete tra quelli che si lamentano che in Italia non c’è abbastanza cultura JDM? La Petersen Virtual Car Week vi da la possibilità di mettere il naso nella collezione di Heng’s Garage , un customizer tailandese con il pallino delle giapponesi con il quale andreste sicuramente d’accordo. Stiamo parlando di un tizio che possiede tutte (sì, tutte) le serie della Nissan Skyline GT-R, dalla prima KPGC10 Hakosuka fino all’attuale R35. Senza tralasciare le Supra, le RX7e persino le Lexus e le Daihatsu. Non solo Giappone, però. Heng non si fa problemi a mettere le mani su qualche nobile auto europea, vi capiterà di vederlo rimappare una Porsche 991, una BMW Serie 7 E38 o persino le Gallardo LP540 o le Volvo. Insomma, un motorista a tutto tondo, che ti colpisce soprattutto per l’attenzione maniacale al dettaglio: motori lucidi come l’argenteria di casa, interni più nuovi del nuovo e verniciature come appena uscite di fabbrica. Dimenticatevi Tokyo Drift, questa è la vita vera. Volete visitare il Garage di Heng? Cliccate qui.

LA CATTEDRALE DI ANGELA. Quello che vedrete qui vi farà male. Perché la man cave canadese di Angelo Paletta ha tutto: un capannone esagerato, zeppo di auto allineate l’una accanto all’altra – e sopra l’altra –. Non macchine qualsiasi, la specialità della casa sono le Ford GT40 (alcune hanno a Le Mans negli anni Sessanta, altre sono dell’ultima serie), Cobra e Mustang. C’è persino una Spyker C8: sarebbe già un’auto rara, ma Paletta è un collezionista ossessivo-compulsivo e va oltre: la sua come primo intestatario ha una certa Jennifer Lopez. C’è anche qualche Ferrari e una Mustang Bullit, ma in tutto quel bendidio passano quasi inosservate. Senza falsa modestia chiama il proprio garage Angelo’s Cathedral, che suona un po’ blasfemo. Però è la parola che rende meglio l’atmosfera: ci sono le reliquie dei grandi dell’automobile – qualche cofano firmato, foto autografate da Carrol Shelby, pistoni di auto vincitrici delle grandi classiche dell’endurance –, c’è il culto (per la Casa dell’Ovale blu soprattutto) e persino l’albero di natale montato tutto l’anno. Tutto questo fa di Paletta un cardinale mancato. Ah, c’è anche l’area relax (come se servisse…)

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COLLEZIONISTI DEL FUTURO CERCASI. Future Collector Car Show è la versione X-ennial – o anarchica, se siete politicamente impegnati – del Concorso di Eleganza tradizionale. Macchine di ogni tipo e in ogni condizione, filmati girati col telefonino dai proprietari e senza una sequenza precisa. Ti può capitare un’Alfa Romeo 4C, una Mustang degli anni Novanta maltrattata nelle gare di drift, una Subaru Impreza WRX dei primi anni duemila o una Golf Cabrio dell’85. Insomma, una specie di selezione di Tu Si Que Vales applicata all’automobilismo, dove c’è chi fa sentire lo scarico artigianale, chi si sofferma sull’alcantara dei sedili o su un vano motore spesso bisognoso di un po’ di cura o chi ti fa sentire tutto il vento dell’Oregon dal microfono della Go-Pro mentre ti spiega che il motore è quello da cinque litri, il più raro per quel modello. È un format che ci piace, per il messaggio più che per la qualità. Ci sono ancora gli appassionati di auto, quelli che si passano le notti in garage a mettere a posto un rottame o a fare upgrade spesso inutili su macchine senza particolare pedigree. Questi qui sotto meritano un incoraggiamento, anche se nessuno di loro ci sembra il nuovo Corrado Lopresto. Per il nome del vincitore bisognerà attendere il 16 agosto

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