WRC Artic: a 200 km/h a casa di Babbo Natale

WRC Artic: a 200 km/h a casa di Babbo Natale

Metti che sei nato e cresciuto nel profondo nord dell’Europa dove il ghiaccio è padrone per più di metà dell’anno; metti che corri all’Artico e hai una vettura competitiva; metti pure che sei stato campione del mondo, come fai a non vincere un Rally come l’Artic, seconda prova del mondiale WRC? Fai che non lo vinci se non azzecchi l’ultima variante essenziale: la strategia di gestione delle gomme e il loro utilizzo in gara. Tutte queste condizioni le hanno messe insieme l’estone Ott Tänak su Huyndai i20 e la giovane promessa finlandese e figlio d’arte Kalle Rovamperä su Toyota Yaris. Il primo ha riscattato il ritiro della prima gara a Montecarlo e dominato l’Artic fin dalle prime speciali svoltesi intorno al paese di Babbo Natale – ovvero Rovaniemi, dove il marketing turistico finlandese ha deciso che stesse di casa Santa Claus, al secolo San Nicola di Bari in versione protestante. Il secondo ha sfoderato una gran classe fin dallo shakedown, vincendo anche una prova e la power stage, segnando la velocità massima di tutto il week-end a 203,8 kilometri orari, e portandosi al comando della classifica generale del mondiale.

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IL FRANCESE RIMANE INDIETRO. Tänak ha subito capito come utilizzare le chiodate Pirelli, l’unica scelta a disposizione in questa gara e non ce n’è stato per quasi nessuno, neanche per il pluri-iridato Sebastien Ogier che con la sua Toyota Yaris non ha saputo andare oltre il 13esimo posto (ma è andato a punti nella power stage), dopo il trionfo della prima gara a Montecarlo. Sarà perché francese (anche se di Gap, che in quanto a neve e a inverni da borsa dell’acqua calda infilata nel letto non ha nulla da invidiare), sarà perché non è riuscito a trovare con le gomme il giusto feeling e qualche bestemmione – peraltro educato e contenuto – se l’è lasciato sfuggire durante le speciali più impegnative. 

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PS DA SPETTACOLO. Terzo Thierry Neuville, che va bene non è poi tanto nordico, ma come il suo compagno di squadra Tänak ha capito subito come gestire i chiodi e le gomme Pirelli, anche nelle sue situazioni più inattese, ovvero terra mista a ghiaccio, che nessuno si aspettava. Le temperature, infatti, sono state quasi primaverili per essere al Circolo Polare: mai sotto ai -6 gradi nelle giornate di gara contro i -20 di media attesi, il che ha fatto sciogliere ghiacci e nevi, creando non poche situazioni impreviste. E lo spettacolo non è mancato sotto nessun punto di vista: passaggi emozionanti nei sentieri incassati tra abeti e banchi di neve, velocità mediamente elevate con punte di 190-200 kilometri orari, inusuali nel rally e rese possibili proprio dai chiodi delle gomme che artigliano il ghiaccio, lotta serrata nonostante il podio occupato quasi in pianta stabile fin dalle prime battute. Non ultimi i bar aperti di sera e affollati di finlandesi ‘tamponati’ e attentissimi al distanziamento sociale. Appuntamento il 22 aprile in Croazia, dove allo start la classifica generale del mondiale vede in fuga Rovamperä (39 punti), seguito da un quartetto formato da Neuville, Ogier, Evans (Toyota) e Tänak appaiati  in 7 punti. 

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