A Milano c’è l’hotel di James Bond

A Milano c’è l’hotel di James Bond

Si chiama Admiral Hotel ma potrebbe chiamarsi Collezione James Bond. Al suo interno si trovano una decine e decine di modellini e memorabilia dedicati all’agente segreto più famoso del mondo e camere consacrate a 007 e ai campioni degli sport a motore. Il titolare del 4 stelle che sorge a due passi dall’esclusivo quartiere milanese City Life, Edward Coffrini Dell’Orto, è uno dei massimi esperti internazionali in tema di 007. Classe 1970, albergatore da 27 anni, nipote del genio dei carburatori Luigi Dell’Orto (che dal 1933 produce parti dell’impianto di alimentazione per le auto di tutto il mondo, comprese quelle di James Bond!), Edward Coffrini Dell’Orto è un autentico punto di riferimento nel mondo del collezionismo dedicato a 007. Milanese, provetto sciatore (Cervinia è la sua seconda patria), Coffrini ospita nel suo Admiral Hotel (via Domodossola 16) una collezione personale di memorabilia dedicati a 007: modellini, libri, oggetti di scena, gadget e tutto quanto si possa immaginare.

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UNA PASSIONE TRAVOLGENTE. La sua è una sana passione, che lo ha portato a collaborare con le varie major e le Case cinematografiche fin dal 1990, a fornire consulenze storiche ai produttori e a chi si è occupato del tema 007 in vista della realizzazione di libri (sono comunque suoi 3 titoli, realizzati con l’amico Mauro Cappi). Una passione che lo ha condotto, in occasione della realizzazione del film Casino Royale, ad avere un ruolo, da comparsa, come medico di Daniel Craig-007. “Un’emozione straordinaria: venni ricevuto da Lindy Hamming, la costumista numero 1 fin dai tempi di Pierce Brosnan, che mi abbigliò come un principe… rimasi sul set dalle 5 del mattino alle 19.30 con grande tensione in un contesto surreale nel quale la location, Villa Balbianello, era totalmente isolata dal mondo per via di contemporanei divieti di navigazione fino a 500 metri dalla costa, di sorvolo e di transito sulla Strada Regina, la statale che va da Como a Menaggio” ricorda Coffrini con una certa emozione ancora a distanza di lustri.

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MODELLINI DA COLLEZIONE E CAMERE IN TEMA MOTORSPORT. Da appassionato di automobili – attualmente guida un’Audi RS3 – Coffrini ha allestito ad hoc il suo albergo, a cominciare dalla hall, che ospita una autopista Scalextric e la tuta ignifuga di Michele Alboreto, oltre a diversi carburatori Dell’Orto e qualche modellino in scala 1/43. Nel seminterrato trovano posto le vetrine della collezione vera e propria, con modelli in tutti i formati, compresi quelli filoguidati e radiocomandati di 007, abiti di scena indossati da manichini e vari memorabilia. Nelle camere e nelle suite, poi, arredi a tema motorsport e altri oggetti custodite in piccole teche.

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GLI IMPERDIBILI E I PIÙ PREZIOSI. Ma quali sono le miniature delle auto di James Bond che il collezionista “deve” avere nella sua collezione? Qui Coffrini fornisce una risposta articolata: “Dipende dal tipo di collezione e dalle ambizioni di rivalutazione. La serie in scala 1/43 apparsa in edicola qualche anno fa e composta da più di cento modelli è interessante per chi desidera possedere tutte (o quasi) le protagoniste e co-protagonste dei film di 007, non solo le Aston Martin, le Lotus e le BMW più celebri, ma non si pone obiettivi speculativi, tenuto conto del fatto che il valore medio di queste miniature è di 15 euro: si tratta di produzioni recenti, per lo più su ampia scala. Io le ho acquistate tutte, ovviamente! Oppure ci si potrebbe limitare alle sole Aston Martin DB5, modello apparso la prima volta in Goldfinger, di cui sono state realizzate, per lo più dalla Corgi Toys, decine di varianti, in color argento, oro, o cromate, in scala 1/43 e 1/36. Alcune di queste, le prime, quelle prodotte negli Anni Sessanta, sono ormai rare e valgono 100 o 200 euro a seconda che si sia conservata in perfetto stato la scatola originale. Di DB5 vennero realizzati giocattoli, in formati differenti, per lo più in plastica o in lamierino, con molti dei dispositivi dell’auto di James Bond funzionanti: alcuni di questi, di produzione giapponese, sono particolarmente rari e anche in questo caso vale la considerazione che lo stato di conservazione e la presenza della scatola fanno aumentare sensibilmente il prezzo, anche raddoppiarlo o triplicarlo rispetto a un esemplare integro ma un po’ vissuto. Per chi ama la perfezione e predilige i modelli di grande formato in metallo pressofuso la AutoArt fornisce una parziale soluzione, con le sue Aston Martin e Lotus Esprit che, in versione 007, valgono molto di più (anche 400 euro) delle versioni comuni. Una panoramica piuttosto completa su tema 007 la si potrebbe ottenere limitandosi ai modelli in scala 1/36 e 1/43 della Corgi Toys, tra i quali figurano anche le BMW Z3, Z8 e 750i, la Toyota 2000 GT, le Lotus Esprit e naturalmente le Aston Martin DB5, Vanquish e DB10 (fino a 50 euro), protagonista in Spectre. Poiché la Corgi Toys fu la prima a proporre una DB5 di eccellente fattura in scala 1/43, mi orienterei su questa tematica se dovessi necessariamente limitare la mia scelta in una sola direzione”.

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