Alfa Romeo 155…e le tedesche stavano dietro

Alfa Romeo 155…e le tedesche stavano dietro

MATRICE FIAT. Una Fiat Tipo ricarrozzata oppure un’Alfa Romeo degna di tal nome, nonostante la trazione anteriore e, di conseguenza, l’abbandono dello schema transaxle che aveva reso leggendarie Alfetta, Giulietta, 90 e 75? Chi conosce almeno un po’ il clima da “guelfi e ghibellini” che spesso s’instaura nelle eterne discussioni tra gli alfisti “duri e puri” e quelli più “tolleranti”, già lo sa: il dibattito è apertissimo e non si chiuderà mai. E questo nonostante le 155 V6 Ti DTM, per quanto avessero ben poco a che fare con le versioni normali, abbiano imposto nuovamente il marchio all’attenzione del mondo sportivo andando a vincere il campionato turismo tedesco – praticamente la “tana del lupo” – nel 1993 e poi continuando a ben figurare nella categoria per altri 4 anni.
Una cosa, però, è certa: se l’Alfa 155 vi piace e non vi “scandalizza” affatto che l’erede dell’Alfa 75 poggi su una base meccanica condivisa con le Fiat Tempra e le Lancia Dedra, potrebbe essere il momento buono per cercarne una. Nel 2022 la berlina del Biscione, seconda vettura della casa dopo la 164 a essere nata successivamente all’acquisto da parte della Fiat, compie 30 anni. Un traguardo importante, equivalente a una sorta di lasciapassare per il club delle Alfa che, nel bene e nel male, hanno fatto la storia. Ma su quali versioni puntare? Vediamolo insieme in questa nostra piccola guida all’acquisto.

Alfa 155 TSLE PRIME TWIN SPARK? UNA BUONA IDEA. Inutile starci a girare intorno: se il vostro budget è piuttosto limitato e non vi va di “svenarvi” per un’auto il cui futuro collezionistico è in larga misura ancora da scrivere, una buona idea può essere puntare a un esemplare della prima serie con motori Twin Spark a 8 valvole. Ovvero quelli di produzione Alfa Romeo, con monoblocco e testa in lega leggera (i successivi “bialbero” Fiat con basamento in ghisa e testata a 16 valvole, della famiglia “Pratola Serra”, sono arrivati solo nel 1995). Meglio andare dritti sulla 2.0, che con i suoi 141 CV offre prestazioni brillanti, ma la 1.8 da 126 CV può bastare per togliersi qualche soddisfazione accarezzando la zona rossa del contagiri. Decisamente meno “mainstream” la 1.7 da 116 CV, proposta inizialmente per il mercato portoghese e dal 1993 commercializzata anche in Italia. La forbice dei prezzi è piuttosto ampia. A seconda dello stato in cui si trova l’auto, si spendono in media da 1000 a 5000 euro.

Alfa 155 V6LA V6 È UN MUST PER I CUORI ALFISTI. Una versione della 155 da prendere quasi a occhi chiusi è la 2.5 V6. Sotto il cofano monta il 6 cilindri a V progettato da Giuseppe Busso, il “papà” di tutte le Alfa classiche del dopoguerra, dalla 1900 all’Alfetta. Il mitico “violino di Arese”, com’è stato romanticamente ribattezzato dal popolo alfista, con i suoi 165 CV assicura una spinta vigorosa ma ingentilita da un moderno impianto di iniezione elettronica (la prima versione del sei cilindri, apparsa sull’Alfa 6 del 1979, era “dissetata” da una batteria di sei carburatori monocorpo). Il prezzo? Le richieste spaziano dai 9000 ai 16.000 euro.

Alfa 155 Q4TURBO Q4: UNA “DELTONA” RICARROZZATA. Avendo ereditato il 2.0 quattro cilindri turbo a benzina e la trasmissione della Lancia Delta Integrale, la 155 Turbo Q4 è a tutti gli effetti la “meno Alfa” di tutte le 155. Ma è anche quella più potente e sicura, specialmente quando si viaggia veloci su strade a scarsa aderenza. Ha 186 CV e, sulla sua base, la squadra corse della casa milanese nel 1992 allestì la GTA da corsa con cui Larini, Francia, Nannini e Tamburini s’aggiudicano 17 delle 20 gare del Campionato Italiano Turismo, lasciando alla BMW M3 di Ravaglia solo le briciole. Piuttosto difficile da reperire, altrettanto difficilmente si compra per meno di 20.000 euro.

Alfa 155 SilverstoneSILVERSTONE E PROFUMO DI CORSE. Rimanendo in tema di corse: ricordate la 155 D2 spinta dal 2.0 Twin Spark da circa 280 CV con cui Gabriele Tarquini nel 1994 s’aggiudicò il BTCC (il Campionato Inglese per vetture da turismo), battendo la Renault Laguna di Alain Menu e la Ford Mondeo di Paul Radisich? Ai trionfi di questa “belva” che conquistò l’Inghilterra è dedicata la serie speciale Silverstone: sotto il cofano non c’è nulla di particolare, perché monta il classico 1.8 Twin Spark da 126 CV), ma la carrozzeria è unica per via del generoso spoiler posteriore e altri piccoli particolari. Una quotazione “definitiva” non esiste, ma 9000 euro dovrebbero bastare.

Alfa 155 2.0 TS SLE “S” CON LA FACCIA CATTIVA. Essendo entrate in gamma nella fase conclusiva della carriera del modello, quasi nessuno più ricorda le 155 S del 1995, disponibili con motori 1.8 e 2.0 Twin Spark (quest’ultimo a sedici valvole). Ma queste versioni si fanno notare eccome. L’assetto, ribassato di 15 mm, sembra ancora più “cattivo” se abbinato ai cerchi a stella verniciati di nero e all’alettone posteriore (entrambi optional all’epoca). Sono rare, ma non dovrebbero costare troppo di più rispetto alle versioni “lisce” di pari cilindrata.

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