Audi RS6: quattro generazioni a confronto

Audi RS6: quattro generazioni a confronto

Come già affermato qui durante la storia dell’RS4, Audi gode di una posizione rinomata nell’immaginario automotive per quanto riguarda le vetture di lusso ad alte prestazioni. L’iconica RS6 è senza ombra di dubbio un validissimo esempio per descrivere cosa siano capaci di fare gli ingegneri dei Quattro Anelli: design aggressivo, ma elegante, performance strabilianti, soluzione tecnologiche d’avanguardia e finiture d’alto lignaggio. Come la sua parente RS4, anche la RS6 progredisce di generazione in generazione mantenendo i pregi della serie prima ed offrendo doti velocistiche, di handling e di confort a bordo sempre migliori. Dio solo sa quanto i tedeschi amino riempire di cavalli le loro vetture di serie. E noi di certo non battiamo ciglio. Bambini, allacciate bene le cinture e riponete il vostro tablet. Papà ha una macchina che può essere usata per andare in ufficio quando voi siete a scuola, in vacanza con la mamma, il cane, qualche valigia in più e, nel mentre, tener testa a blasonate supercar Made in Italy comodamente seduti in un salotto di gusto sportivo.

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PRIMA SERIE. La prima serie è basata sulla seconda generazione della A6 E si posiziona sopra la sportiveggiante S6. Venduta dal 2002 al 2004 in due varianti (berlina e Avant), nasce sulla scia del successo della RS4, ma anche per inaugurare la produzione delle Audi più cattive nello stabilimento di Neckarsulm: siamo vicini a Stoccarda, in una ex-fabbrica NSU poi riqualificata in centro d’eccellenza per la lavorazione dell’alluminio per A8, per la piccola A2, per le Audi S e RS, per gli allestimenti Exclusive e per tutte le vetture da corsa clienti.

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L’RS6 C5 è spinta da un V8 da 4,2 litri a cinque valvole per cilindro sovralimentato da due turbocompressori KKK K4: eroga 450 cavalli tra i 6000 e i 6400 giri e 560 Nm di coppia massima tra 1950 e i 5600 giri. La trazione è naturalmente integrale Quattro (con differenziale centrale Torsen T2, lo stesso della A8 W12, a ripartizione paritetica al 50 anteriore e 50 posteriore) e il cambio è un automatico ZF Tiptronic a cinque rapporti. La versione berlina, nonostante gli oltre 1860 chilogrammi di massa, brucia lo 0-100 km/h in 4″7 (la Avant impiega due decimi in più);  la velocità massima è per entrambe autolimitata a 250 km/h, anche se molti esemplari provati fanno registrare punte di oltre 260 km/h. La sua caratterizzazione esteriore è sobria, ma piuttosto efficace: griglie anteriori e posteriori a nido d’ape, cerchi da 19” a cinque razze su richiesta (di serie ci sono i 18”), ma sopratutto i passaruota larghissimi che fanno spazio a pneumatici 255/40.

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Della versione Avant viene creata anche una versione denominata Plus: il V8 ha 30 cavalli in più e l’accelerazione da 0 a 100 all’ora scende di tre decimi (4″7). Le sospensioni vantano l’efficace sistema Dynamic Ride Control per la loro gestione, a tutto vantaggio della manovrabilità del mezzo sul misto e sul misto veloce. Ne vengono prodotti 999 esemplari, tutti dotati di apposita targhetta identificativa.

Audi RS6 C5_9 PLUS

SECONDA SERIE. Qui si esagera. La seconda generazione RS6, denominata C6, entra in produzione nel 2008, sia in variante Avant sia – poco più tardi – sedan. Sotto al cofano viene posizionato un incantevole V10 FSI biTurbo da cinque litri con quattro valvole per cilindro: eroga 580 cavalli tra 6250 e 6700 giri mentre la coppia massima è di 650 Nm tra i 1500 ed i 6500 giri. Un’unità sovralimentata ma che trova le sue origini nel dieci cilindri di Sant’Agata Bolognese, quello della Lamborghini Gallardo.

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La trazione è naturalmente integrale Quattro (con differenziale centrale Torsen T3, con ripartizione  al 40 percento davanti e 60 dietro), mentre il cambio è ancora una volta automatico con convertitore di coppia della ZF, ma con sei rapporti; non mancano ESP e ASR, grandi cerchi in lega da 20″ e, su richiesta, l’impianto frenante in carboceramica con dischi anteriori da 420mm. Scatta da 0 a 100 km/h in circa 4″4 e raggiunge i 200 all’ora in 13″6 secondi. A richiesta si può chiedere la copertura della testata in carbonio e lo sblocco del limitatore per poter correre in sicurezza fino a 280 km/h.

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TERZA SERIE. La terza generazione – nome in codice C7 – entra in produzione nel 2013, nel pieno del periodo del cosiddetto downsizing: passa da dieci a otto cilindri, proprio come la sua acerrima rivale BMW M5, ed è disponibile solo in versione Avant. Nonostante i due cilindri in meno, il nuovo V8 quattromila con due turbocompressori TwinScroll si sa difendere molto bene. Sviluppa 560 cavalli tra i 5700 e i 6600 giri, insieme a 700 ragguardevoli Nm di coppia tra 1750 e 5500 giri.

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E c’è di più: grazie alla cura dimagrante di circa un quintale, la C7 è più veloce della precedente V10. L’accelerazione da 0 a 100 km/h viene bruciata in meno 4″, sfruttando il cambio automatico otto rapporti ZF e la consueta trazione integrale quattro. Da brava automobile tedesca rispettosa dell’ambiente (anche se la storia ci ha poi insegnato che non è tutto oro quel che luccica) la RS6 si serve di un dispositivo per tagliare quattro degli otto cilindri quando questi non sono necessari, in modo da limitare consumi ed emissioni. Nell’ottobre 2015 debutta la variante Performance: raggiunge quota 605 cavalli e ben 750 Nm di coppia che si traducono in 3″7 per lo 0 a 100 km/h e 305 km/h di velocità massima con il Dynamic Package Plus opzionale.

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QUARTA SERIE. Nel 2019 arriva la quarta e attuale generazione generazione di RS6, la C8, disponibile nella sola carrozzeria station wagon: anche questa volta niente berlina tradizionale ma in alternativa c” una coupè a quattro porte, la RS7. Monta un nuovo 4.0 V8 biturbo mild hybrid da 600 cavalli, abbinato a un cambio automatico a otto rapporti e trazione quattro. La trazione sfrutta la classica ripartizione 40 percento anteriore e 60 percento posteriore, ma può arrivare al 70 percento davanti o all’85 percento dietro se necessario. Ai tempi della sua presentazioni le dedicammo un piccolo approfondimento che trovate qui.

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