Bentley 6¾: il V8 va in pensione dopo 61 anni

Bentley 6¾: il V8 va in pensione dopo 61 anni

Nella prima metà degli Anni ’50 la Bentley, da poco trasferitasi nella nuova sede di Crewe, si trova ad affrontare una grande sfida: il sei cilindri in linea utilizzato da tutte le ‘B alate’ da oltre vent’anni è ormai obsoleto e deve essere sostituito con un moderno propulsore che mantenga dimensioni simili ma allo stesso tempo sia ben più potente. Lo sviluppo viene affidato a Jack Phillips, senior engine designer della Bentley; insieme al suo team in soli diciotto mesi mette in moto il primo prototipo: è più leggero di circa 15 chili del sei cilindri ed eroga il cinquanta percento di potenza in più. Per raggiungere un tale risultato il propulsore guadagna due cilindri, un leggero blocco in lega di alluminio e la compatta configurazione a V di 90°: nasce così il primo V8 della Bentley denominato L380.

Bentley S2 & Mulsanne

LA GENESI. Prima dell’entrata in produzione sarebbero passati ancora diversi anni; gli ingegneri inglesi provano e modificano l’otto cilindri percorrendo diverse centinaia di migliaia di chilometri di test e, in particolare, incrementano la cilindrata passando dai 5204 centimetri cubici del primo prototipo ai 6230 del motore di serie (nome in codice L410) introdotto sulla Bentley S2 nel 1959. Con questo V8 la nuova berlina di rappresentanza può contare su circa 200 cavalli contro ai soli 135 della precedente S1. Da quel momento questo propulsore avrebbe accompagnato la storia della Bentley (e anche della Rolls Royce fino alla divisione dei marchi alla fine degli Anni ’90) aggiornandosi nel corso del tempo senza mai abbandonare lo schema originario ideato del team di Jack Philips.

Bentley S2 & Mulsanne

PICCOLE MODIFICHE. Il V8 viene rivisto per la prima volta nel 1965 con l’introduzione della Bentley Serie T e nel 1971 quando, per migliorare la coppia ai bassi regimi, viene aumentata la corsa dei cilindri passando da 6230 a 6750 centimetri cubici, assumendo la famosa denominazione Six and Three-Quarter che ancora oggi lo contraddistingue. Altre modifiche minori negli anni seguenti per adeguarlo alle sempre più stringenti normative antinquinamento e di crash test portarono ad una nuova pompa dell’acqua collassabile e ad alcuni cambiamenti nell’impianto di scarico. Per oltre due decenni, tuttavia, la potenza rimase pressoché invariata; troppo poco per una Bentley… almeno fino a quando non arrivò il turbo.

Bentley T-Series

PIÙ POTENZA. Il 1982 è visto da molti come una piccola rinascita del marchio della B alata dopo un lungo periodo di anonimato; la Bentley ha prodotto e produrrà ancora per  un decennio a venire copie dei modelli Rolls Royce, ma con la Mulsanne Turbo si segna un importante punto di svolta: per la prima volta viene proposta una vettura con un focus sulle prestazioni della quale non esiste un’equivalente Rolls Royce. Grazie alla turbina Garrett AirResearch l’otto cilindri passa da circa 200 cavalli a oltre 300: così la Mulsanne Turbo va da 0-100 all’ora in meno di 7” e tocca una velocità di punta di oltre 230 km/h; non male per una grande auto dove il proprietario di solito siede sui sedili posteriori. Nel 1987 cambia l’ordine di accensione e con i continui miglioramenti dei turbo e delle componenti interne il V8 guadagna sempre più cavalli e più coppia. Nel 2001, sotto la nuova proprietà del Gruppo Volkswagen il Six and Three-Quarter viene nuovamente rivisto e dotato per la prima volta di due turbocompressori. Il restyling della Arnage arriva sul mercato quell’anno: ha 405 cavalli e addirittura 835 Nm di coppia massima.

Bentley Arnage R 2005

L’ULTIMA DELLA STIRPE. Sotto al controllo della Volkswagen la Bentley ha espanso la propria gamma di modelli e nel cofano delle moderne Continental e Bentayga sono arrivati motori che parlano tedesco come il W12 o il compatto V8 biturbo quattromila; ma il Six and Three-Quarter è sopravvissuto un’altra volta, motorizzando l’ammiraglia degli anni recenti, la Mulsanne. La potenza è aumentata ancora toccando l’apice di 530 cavalli e 1100 Nm di coppia sulla più performante della Mulsanne, la Speed; abbastanza per far accelerare i suoi 2685 kg in meno di 5” e di farle superare i 300 km/h di velocità massima. Così dopo 61 anni e aver spinto ventitré modelli Bentley diversi è proprio con la conclusione della produzione della Mulsanne che il longevo V8 uscirà di scena. Gli ultimi saranno assemblati questa primavera per l’edizione celebrativa della Mulsanne 6.75 Edition limitata a trenta esemplari.

Bentley Mulsanne 675 Edition - 2, Front 3qtr

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