C’era una volta il #maskioalfa: Alfetta Quadrifoglio Oro

C’era una volta il #maskioalfa: Alfetta Quadrifoglio Oro

Nell’anno in cui ricorre il compleanno numero 110 della gloriosa Casa del Biscione, noi di Veloce abbiamo provato a rendere omaggio ad una figura molto particolare che ha goduto e tutt’ora gode di particolare lustro, il #maskioalfa. È un personaggio maschile nel 99 percento dei casi – che la compagine femminile non se ne abbia – legato a doppio filo con la sua Alfa Romeo. E a una certa cultura che alcune delle auto di Arese hanno involontariamente (o no?) alimentato. Stiamo parlando di Alfa particolari e un po’ sopra le righe. Secondo la nostra ricostruzione, che poi ha portato alla selezione delle auto che troverete in questo capitolo, questo #maskioalfa è anche attento al look (qualunque esso sia) senza essere vanesio, è amante della bella vita (almeno, di un certo tipo) e del gentil sesso. Ecco quindi la selezione ragionata dei cinque modelli che hanno più rispecchiato, tra gli anni ’70 e gli anni ’80, l’identikit del ‘nostro’ #maskioalfa. Cinque vetture iconiche, cinque Biscioni oggi da collezione, cinque sogni a quattro ruote che ancora oggi fanno gola ad ogni Alfista che si rispetti. Indipendentemente dal suo essere… alfa.
Siete amanti delle Alfa Romeo? Nella nostra #alfaweekveloce troverete anche una selezione dei modelli più rappresentativi della casa di Arese.

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ALFETTA QUADRIFOGLIO ORO (1983). La Quadrifoglio Oro rappresenta l’apice massimo del climax evolutivo che ha fatto da fil rouge alle berline sportive di Arese dopo la seconda metà degli anni ’70. L’Alfetta (qui trovate l’approfondimento) di base, era già una vettura particolarmente raffinata ed esprimeva un concetto molto caro ad Alfa Romeo: motore anteriore longitudinale, cambio e frizione al posteriore – transaxle – e sospensioni posteriori De Dion. Un azzardo per l’epoca che solo il Biscione si poteva permettere di fare. L’Alfetta 2.0 è l’auto dell’establishment del periodo: se viaggi o ti presenti con lei, sei uno che conta.

Alfa Romeo 2. Alfetta Quadrifoglio Oro B

FULL OPTIONAL. Questa versione speciale monta il variatore di fase a controllo elettronico, un brevetto interno risalente al 1982. La Quadrifoglio Oro raggiunge i 185 km/h e consuma mediamente 10 litri/100 km. È un’automobile – per dirla come si diceva allora – signorile: vuoi perché per fare le rapine si usano altre versioni meno pregiate, vuoi perché vanta una dotazione da vera ammiraglia. A bordo ci sono infatti check control, regolazione elettrica degli schienali anteriori e dell’altezza del sedile guida, vetri elettrici posteriori, chiusura centralizzata, trip computer, pannello comandi d’impostazione aeronautica e stupende luci interne verdi; molto bello il disegno dei cerchi, semplici e lineari, color alluminio. Alla Quadrifoglio Oro va il merito d’aver riportato in auge i quattro fari anteriori, utilizzati – dopo la prima serie del ’72 – solo sulle unità destinate al mercato statunitense.

Alfa Romeo 2. Alfetta Quadrifoglio Oro A

BLU GRIGIA… E ROSSA. È disponibile nel nostro paese solo in Blu Elettrico o in Grigio Nube metallizzati, mentre il Rosso Alfa è riservato ai mercati esteri; nonostante ciò qualche esemplare vermiglio s’avvista anche da noi, per merito di qualche Alfista irriducibile. Sono in molti ad affermare che il design Alfa sia ormai giunto al capolinea, perché la plastica ormai abbonda: in parte è vero, ma la plastica, sulla Quadrifoglio, è opaca tono su tono, e accoppiata alle livree esterne più scure è anche molto discreta.

Per il Maschio Alfa che non deve chiedere mai

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