Che cos’hanno in comune una Polo GTI e una Delta S4?

Che cos’hanno in comune una Polo GTI e una Delta S4?

C’era una volta la Lancia Delta S4 con il suo incredibile motore: un 4 cilindri da 1.759 cc sovralimentato sia con un compressore volumetrico che con un turbocompressore. Un propulsore che in configurazione gara esprimeva fino a 600 CV e che, soprattutto, aveva sempre spinta, visto che il volumetrico iniziava a spingere a 1.500 mentre il turbo interveniva a 4.000 giri e poi arrivava fino al limitatore. Una soluzione estremamente complessa che è nata e morta con la Delta S4. Finché il Gruppo Volkswagen non l’ha riportata in auge nel 2005 con il 1.4 TSI Twincharger.

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GLI ANNI DI PIECH. Erano anni in cui il Gruppo tedesco, guidato da Ferdinand Piëch, voleva stabilire un primato tecnico partendo dai motori: ricordate il 6.0 W12 e il 5.0 TDI V10? Senza contare i vari V8, V6, VR6 e V5, oppure i 3 cilindri. Era uno scenario molto diverso da quello odierno, dove la razionalizzazione la fa da padrona e i frazionamenti sono diminuiti drasticamente. Tornando al nostro 1.4 TSI Twincharger, bisogna sottolineare che nacque dopo la scadenza di un brevetto Lancia, riproponendo esattamente lo stesso schema di quello della Delta S4.

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AUDI, SEAT E VW. Naturalmente 20 anni di evoluzione tecnica avevano fatto la differenza, dunque l’unità tedesca utilizzava sensori elettronici ed elettrovalvole al posto di complessi passaggi idraulici. Così, dopo qualche anno, il 1.4 TSI Twincharger finì sotto il cofano di una generazione di piccole sportive del gruppo VW, ovvero la Audi A1, la Seat Ibiza Cupra e la Polo GTI. Oggi ci concentriamo su quest’ultima, che arrivò sul mercato nel 2010 come quinta generazione del modello e vinse anche il premio di Auto dell’anno.

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QUASI 180 CV. Sotto il suo cofano il 4 cilindri con doppia sovralimentazione erogava 179 CV con 250 Nm, che bastavano per spingerla fino a 229 km/h e per farla scattare da 0 a 100 km/h in 6,9 secondi. C’era anche una versione più potente di questo 1.4 TSI, aveva 185 CV ed era riservata all’Audi A1. Tornando alla Polo GTI, su quella generazione debuttavano il cambio a doppia frizione DSG e il bloccaggio elettronico del differenziale anteriore, ovvero una funzione dell’ABS che frenava singolarmente la ruota interna alla curva.

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10.000 EURO. A livello visivo e anche di allestimento questa Polo GTI era una specie di piccola Golf GTI, rispetto a cui costava circa 10.000 euro in meno (21.000 euro in totale). Questa cifra, peraltro, è quella che serve oggi per portarsi a casa un esemplare in ottime condizioni, sebbene in giro ce ne siano pochi. Nel 2014, infatti, è stata sostituita dal restyling che però aveva un 1.8 TSI da da 192 CV e 320 Nm con una sola turbina. Nel 2017, infine, sulla Polo GTI di sesta generazione arrivò il 2.0 TSI che inizialmente aveva 200 CV e nel restyling del 2021 fu portato a 207 CV.

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OCCHIO AL TSI. Considerando che la Polo GTI attuale tocca i 237 km/h e scatta da 0 a 100 km/h in 6,5 secondi, le prestazioni della GTI 1.4 TSI del 2010 non sono poi così male, anche perché è più leggera di un centinaio di kg. Se ne trovate una in buone condizioni e ci volete fare un pensierino, controllate bene la storia del suo motore e le sue condizioni attuali. Alcune versioni del Twincharger, infatti, avevano avuto diversi problemi di grippaggi a causa delle tolleranze errate del pistone in camera di scoppio.

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