Citroën AMI: l’anno zero delle utilitarie di domani?

Citroën AMI: l’anno zero delle utilitarie di domani?

In questi giorni la Citroen AMI è in esposizione alla Milano Design City e ci resterà fino all’11 ottobre in via Tortona 31 presso lo Spazio 400. Lì è stata allestita un’area molto ben fatta (e creativa, per gli amanti del genere) per guardare questa AMI da vicino. E, magari, farci un pensierino. Di lei abbiamo già parlato in più occasioni sulle pagine du Velocekw e pure nel n.6 di VelocePDF. Quindi, qui, solo gli highlights: è piccola (241 cm di lunghezza, 152 di altezza e 139 di larghezza), impiega pochissimo spazio, fatto ottimo per il posteggio (il diametro di sterzata è di circa 7 metri); è elettrica (autonomia di 75 km, tre ore di ricarica da una presa standard) e può essere guidata senza patente; ancora: è personalizzabile e si acquista online.

Post-production : Astuce Productions

QUALE PROSPETTIVA? Vedete, il punto non è se è bella o no, qui vale la funzione: fare da salvaspazio e costare poco (a breve conosceremo i dettagli in questo senso). Per questo, ad esempio, ci sono un bel po’ di parti simmetriche (porte e paraurti) che probabilmente non giovano alla bellezza, ma di certo al costo di produzione e forse alla simpatia. Il tema che la AMI (ri)porta a galla è quello della mobilità urbana, della sicurezza minima da garantirsi per spostarsi in modo più funzionale dentro un ambiente delicato come il traffico cittadino; magari in luogo degli scooter, delle moto, dei monopattini o delle biciclette. Elettrificate o no che siano. Questo tipo di veicolo (cui presto seguirà la Mole Urbana di Umberto Palermo e altre intuizioni di questo genere) è più visibile di un mezzo a due ruote e meno instabile: quindi è più sicuro, ripara dal meteo dei nostri inverni e non rappresenta un passo indietro quanto a sicurezza, confort e libertà come l’inforcare un monopattino in un ambiente che non gli è ancora del tutto congeniale (le piste ciclabili che stanno spuntando nelle nostre città non sono ancora all’altezza per garantire la sicurezza del caso). Poi è elettrica, la AMI: e lo è in un modo credibile perché essendo una stracittadina, i suoi 75 km cominciano a diventare un’autonomia interessante. 

Post-production : Astuce Productions

C’È ANCORA DA FARE. Questa riflessione non è un peana sulla AMI. È piuttosto una riflessione: spendere meglio il nostro spazio urbano è possibile (ricordate l’@home di qualche mese fa con Andrea Pontremoli? Lui che è a capo di un’azienda supervotata all’eccellenza tecnologica, parlando di mobilità di domani, riportava al tema peso e occupazione del suolo i suoi pensieri) senza esporre il corpo a rischi oggi ampiamente sottovalutati. Una soluzione-tampone, quella delle vetturette come la AMI, perfetta per questo periodo storico, in attesa che anche un’auto come questa integri sistemi come frenata automatica di emergenza e riconoscimento dei pedoni. 

CITROEN SORPRENDE ALLA MILANO DESIGN CITY CON TIME TO BE MY AMI (8)

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Un commento su “Citroën AMI: l’anno zero delle utilitarie di domani?”
  • Alberto Spriano ha scritto:

    Ami ha invaso Parigi e si sta diffondendo in Francia come il SARS-CoV-2.

    Poi sarà la volta di Spagna, Italia, Germania, Belgio, Portogallo e Grecia.

    6.000 euro e giri in città (dove si fanno i 30 km/h di media) in 2 con doppio bagagliaio, parcheggiandone 2 di traverso e ricaricandola in 3 ore.

    Adolescenti, mamme, nonni, fattorini, corrieri e postini.

    Decreterà la fine dei costruttori di microcar.

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