Confronti impossibili: qual è la migliore auto da rally di sempre?

Confronti impossibili: qual è la migliore auto da rally di sempre?

Nelle settimane precedenti al Rallye Monte-Carlo abbiamo incontrato numerosi rallisti del passato con una lunga carriera all’attivo. E così è stato quasi inevitabile chiedere a loro di confrontare le vetture con cui hanno corso nel corso degli anni. Vi presentiamo i nostri “confronti impossibili” in due puntate, cominciando da due protagonisti delle gare iridate degli Anni ’70, il francese Jean-Claude Andruet e lo svedese Stig Blomqvist.

JEAN-CLAUDE ANDRUET. Classe 1940 (è nato a Montreuil il 13 agosto 1940), Jean-Claude Andruet è stato il primo pilota a vincere una gara del Campionato del Mondo Rally. Dopo il successo nella gara del Principato su Alpine Renault A110 nel 1973, si è imposto al Tour de Corse del 1974 sulla Lancia Stratos e al Rally di Sanremo del 1977 su Fiat Abarth 131 Rally

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Più comoda la Simca CG guidata al Rallylegend o l’Alpine Renault A110 con cui hai vinto il Monte-Carlo 1973 (chiesto mentre scende con grande difficoltà, causa roll-bar a gabbia, dalla CG)?
Due auto piccole, maneggevoli ma scomode soprattutto per salire e scendere, anche perché con queste si scende anche per salire e oltre gli 80 anni non si è più così agili.

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Due gioielli a motore centrale, Lancia Stratos e Ferrari 308 GTB. Qual è la migliore?
Ho corso molto più a lungo con il Cavallino Rampante e l’8 cilindri di Maranello era un portento, assolutamente incredibile per potenza e coppia. La Stratos, con cui ho vinto in Corsica nel 1974, era forse più maneggevole e ben adattata ai rally dalla squadra ufficiale, la Ferrari era eccezionale, soprattutto sull’asfalto veloce, ma poco agile, a cominciare dal freno a mano inutilizzabile nelle inversioni. Sono stato in testa ad alcuni rally, anche mondiali, con la 308 GTB di Michelotto ed è stato un vero dispiacere non aver mai vinto una gara iridata per i colori di Maranello, anche se Enzo Ferrari in persona mi scrisse dopo essermi aggiudicato la Targa Florio del 1981.

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Sei stato un uomo Ferrari, in pista e poi nei rally. In quale specialità era più forte l’accoppiata Andruet-Ferrari?
Alla 24 Ore di Le Mans ho vinto nel 1972 la classe GTS con la Daytona Gruppo 4 e nel 1981 la categoria IMSA con la BB 512 LM, terminando in entrambe le occasioni al quinto posto assoluto. Ma ci sono stati anche tanti ritiri. Diciamo che la squadra di Charles Pozzi con cui ho sempre corso su Ferrari era forse più specializzata nelle gare in pista, ma Michelotto era un “gigante” per le 308 da rally!

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Le ultime gare della carriera con le Citroën Gruppo B; erano così poco efficaci?
Ci sono arrivato dopo due stagioni con la Lancia Rally, che era un’auto vincente, con cui mi sono aggiudicato gare dell’Europeo, come il Garrigues e il Var del 1984, e con cui ho corso Monte-Carlo e Tour de Corse, e ho dovuto ridimensionarmi… La BX 4TC del 1986 era un’auto dal grande potenziale, soprattutto per le sospensioni pneumatiche, ma ha sofferto di tanti problemi di gioventù dovuti anche e soprattutto alla sua fragilità. A questo non ha aiutato l’inesperienza della squadra corsa Citroen. Alla fine l’unica gara che ho concluso con la BX Gruppo B è stato il Rally di Svezia, al sesto posto assoluto dietro alcune Audi Gruppo A… Non era male neanche la Visa 1000 Pistes 4×4 Gruppo B del 1985, con cui sono arrivato secondo di classe e ottavo assoluto al Monte-Carlo.

STIG BLOMQVIST. Classe 1946 (è nato a Orebro, in Svezia, il 29 gennaio), Stig Blomqvist ha partecipato ininterrottamente a gare del Campionato del Mondo Rally dal 1973 al 2006 con le sole eccezioni delle stagioni 1990 e 1998, per poi tornare a correre nella serie iridata con la Mitsubishi Lancer Evolution nel Mondiale Gruppo N alla fine degli Anni ’90. Ha vinto il Campionato del Mondo Piloti nel 1984 con l’Audi quattro.

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Hai corso nella tua carriera con auto di ogni categoria e con ogni impostazione tecnica, dalle “tutto avanti” come Saab 96 e 99, alle “tutto dietro” come la Lancia Stratos, passando per le trazioni integrali come le Audi quattro e le Mitsubishi Lancer Evolution VI e le trazioni posteriori come la Talbot Sunbeam Lotus. Quale ti ha impressionato di più?
Sicuramente l’auto da rally più impressionante che ho pilotato è stata l’Audi Sport Quattro S1, la cui carriera agonistica è durata poco, purtroppo. Di certo le rallycar degli Anni ’70, più vicine alle auto di serie, come le Saab, erano più facili da pilotare, ma non certo al limite…

Audi Sport quattro S1 E2

Nel 1981 ha portato punti decisivi per il titolo mondiale della Talbot Sunbeam Lotus. Che ricordi hai di quel modello?
Era piccola, divertente, graziosa, spettacolare! L’ho guidata al 1000 Laghi e al RAC, sono andato a punti in Finlandia e a podio in Inghilterra e anche se non potevamo più competere contro le Audi quattro, con la sua maneggevolezza e affidabilità permetteva di arrivare al traguardo in buona posizione.

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Hai utlizzato tutti i modelli da rally della Saab, vincendo con tutti. Cosa avevano di così speciale quelle auto?
Prima dell’arrivo dell’Audi quattro e delle Gruppo B in seguito, vincere sulle nevi svedesi era alla portata delle auto a trazione anteriore, come le Saab, soprattutto quelle, come la mia, schierata dalla squadra ufficiale. Trazione anteriore, gomme chiodate ci davano se non un vantaggio, la possibilità di correre alla pari con modelli più potenti e specializzati, come la Lancia Stratos, le Fiat Abarth 124 e 131 Rally o l’Alpine Renault A110. Così con la 96 V4 mi sono imposto nel 1973, con la 99 EMS con il motore aspirato nel 1977 e con la 99 Turbo nel 1979. Con queste vetture era però difficile imporsi in gare tradizionali su asfalto o terra, soprattutto in quelle molto combattute del Mondiale. Lontano dalla Scandinavia ho vinto solo il Mintex Rally del 1979 e la Boucles de Spa del 1980 con la 99 Turbo Gruppo 2.

StigBlomqvist'sFordRS200onthe1986RallyGB

Con le Ford è andata benino con la Sierra RS Cosworth, meno con le Sierra XR4x4 e con la RS 200 gruppo B. Quali le ragioni?
La Sierra RS Cosworth a trazione posteriore ha mostrato il suo potenziale vincendo in Corsica nel 1988 con Auriol e sulla terra in Finlandia, al Sanremo e al RAC ci siamo sempre difesi bene. La XR4x4 ha avuto una gestazioni problematica e la squadra non riusciva a gestire due modelli diversi nello stesso tempo. La RS200 era sostanzialmente fragile: quattro gare e altrettanti ritiri, anche se in Svezia e in Grecia siamo stati in testa. Peccato!

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