
Da flop a leggenda: l’auto che “resuscitò” la Lincoln
La Lincoln Continental è uno dei simboli del lusso a stelle e strisce, scelta da icone come Elvis Presley, Frank Sinatra, Elizabeth Taylor e tristemente nota per essere stata teatro dell’attentato a JFK. Eppure, all’inizio fu un flop. Solo nel 1961, grazie all’ultimo disperato tentativo del boss McNamara, la Continental trova il suo successo: debutta un modello completamente rinnovato e le vendite finalmente decollano.

Una Lincoln Continental prima serie
DALLE ORIGINI. Nata nel 1939 come elegante one-off su base Zephyr per Edsel Ford, la Continental si distingue subito per il suo stile europeo. Dopo una pausa durante la guerra, rientra in produzione nel ’46, ma viene sospesa di nuovo nel ’48 per problemi finanziari. Ritorna nei ’50 come sub-brand ultra-lusso con la Mark II, un capolavoro poco fortunato: solo 3.000 esemplari venduti, e Continental chiude. Le successive Mark III, IV e V segnano il passaggio del nome sotto Lincoln-Mercury.
IL RILANCIO DEL ’61. Il Model Year 1961 segna una svolta. Quarta generazione tecnica, ma rivoluzionaria in tutto: design, configurazione e qualità costruttiva. Solo quattro porte, con quelle posteriori “suicide”, sia in versione berlina che convertibile. Un layout tanto audace da meritare il confronto con modelli come Mazda RX8, Porsche 928 H50 e Ferrari Purosangue.
SOPRA LA MEDIA. La Lincoln Continental ’61 è più corta di 38 cm rispetto alla precedente ma molto più pesante (oltre 2.300 kg), il che garantisce una marcia stabile e confortevole. Sotto il cofano un V8 7.0 litri da 300 CV e 630 Nm, cambio automatico a 3 rapporti, 0-60 mph in 11 secondi. In abitacolo, comfort e tecnologia: 70 kg di materiali fonoassorbenti, sedili in pelle, vetri elettrici, aria condizionata optional e numerosi dettagli di pregio.
LA TRAGICA SS-100-X. La versione convertibile diventa tristemente celebre: è la limousine trasformata da Hess & Eisenhardt per Kennedy, blindata e allungata per le esigenze presidenziali. L’auto resterà nella storia per il tragico attentato del 22 novembre 1963.
UNA NUOVA ICONA. Nei ’50 l’America ispira anche l’Italia del boom: lo stile americano contagia il design nostrano, come dimostrano le Lancia Florida di Pininfarina, che anticipano la Flaminia e reinterpretano il lusso in chiave italiana. È un’epoca in cui l’American Dream influenza architettura, consumi e automobili.

Lancia Aurelia Florida
UN’EREDITÀ DURATURA. La Continental del ’61 segna l’inizio di una nuova era per Lincoln. Il successo porta a continui aggiornamenti: nel ’64 cresce il passo, nel ’65 arrivano i freni a disco anteriori, nel ’66 torna una coupé, nel ’68 esce di scena la cabrio e nel ’69 si monta un V8 da 7.5 litri e 365 CV. In totale, la IV serie conta 45.700 esemplari, confermando il riscatto di un’icona.