Federico Landini: come sarà guidare la MC20

Federico Landini: come sarà guidare la MC20

Federico Landini è tra i vanti italiani della messa a punto dei veicoli. È (anche) a lui che si dovrà la guidabilità della Maserati MC20. Lo abbiamo intervistato per farci un’idea di come potrebbe essere stare al volante dell’ultima supercar di Modena. 

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FATTA PER GENTLEMAN DIRVER. “Gran parte del lavoro aerodinamico e di creazione della deportanza si è concentrato nel sottoscocca, dove abbiamo creato un venturi: partendo da una presa sotto al frontale, schiacciamo l’aria contro l’asfalto nella parte centrale e la estraiamo nella parte finale (l’estrattore) per diminuirne la velocità e creare carico al posteriore. Una parte dell’aria che viene convogliata dall’anteriore, viene invece fatta evacuare sotto le portiere. Lì si trovano delle lame che fanno fare all’aria una curva per passare sopra un altro alettone dentro la portiera; tutto questo contribuisce a schiacciare a terra l’anteriore. In questo modo la quantità di deportanza creata tra anteriore e posteriore è omogenea e si ottiene un buon feeling di guida a tutte le velocità. Invece lo studio della carrozzeria è stato quasi interamente finalizzato a evitare fastidiosi fruscii e a raffreddare il motore. Nonostante le linee pulite, la MC20 è pronta per correre e incorpora già nel suo design di base tutto ciò che le servirà a entrare nei campionati GT. Con l’aggiunta, ovviamente, di grandi appendici aerodinamiche perché nelle corse abbiamo bisogno di più carico. In strada è diverso: se per esempio generassimo 1000 kg di deportanza difficilmente un guidatore che non è un pilota riuscirebbe a sfruttare tutto questo potenziale e utilizzare la vettura per come è stata creata e concepita”. La MC20 genera 100 chili di carico aerodinamico a 240 all’ora

La nuova Maserati MC20 'urla' la sua natura di supercar in tutti modi: dall'accelerazione da 0 a 200 km/h in meno di 9", al design aggressivo e funzionale a fendere l'aria... fino alle portiere. Che non faranno passare inosservato guidatore e passeggero aprendosi 'a farfalla'

NULLA AL CASO. “Nonostante l’esuberanza dei 730 Nm di coppia e un rapporto peso potenza di 2,33 kg per cv – numeri che potrebbero spaventare il normale utilizzatore – la MC20 è un’auto che restituisce sempre – nello sterzo – la sensazione esatta di dove sono le ruote, di cosa ‘sta facendo’ e di ‘cosa farà’. Abbiamo sviluppato un’architettura a mio parere perfetta: il telaio in fibra di carbonio contempla telaietti anteroporteriori per il supporto delle sospensioni e del motore. Però, allo stesso tempo, siamo riusciti a integrare a 150 litri di bagagliaio super regolare, 200 litri se consideriamo anche la panchetta dietro ai sedili. Abbiamo modellato la monoscocca perché si possa entrare ed uscire con una facilità simile a quella di una berlina. Poi abbiamo dotato la MC20 di tutto ciò che è utile, ma senza fronzoli. C’è, per esempio, uno specchietto retrovisore digitale, non mancano i sensori di parcheggio con retrocamera o l’assistente agli angoli ciechi,. E naturalmente c’è un infotainment connesso abbinabile, volendo, a un sistema audio premium Sonus Faber, per la prima volta applicato a un veicolo. Le sospensioni, lasciatemelo dire, sono un capolavoro. Per la prima volta nel mondo delle super sportive utilizziamo una geometria a quadrilatero sovrapposto con i bracci inferiori semi virtuali. Il risultato è un controllo assoluto della vettura nell’assorbimento dei carichi longitudinali e una precisione di sterzo incredibile. La sensazione dell’azione di sterzata è sempre costante e quando ci sarà la versione ibrida a trazione integrale si potrà scaricare a terra un’enorme quantità di coppia istantanea senza alcuna reazione sul volante. Guidando la vettura si rimane impressionati da come passa sui cordoli scalinati. Non si sentono nel volante si avverte soltanto il rumore… ti chiedi come sia possibile“. 

 

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