FIA ETCR, quando i camion fanno bagarre in pista

Il FIA European Truck Racing Championship è un campionato internazionale dedicato ai trattori stradali. Sì, proprio a quei camion che sorpassate in autostrada che trainano autocisterne e rimorchi, i cui autisti parlano tra loro con il CB e conoscono le migliori trattorie anche nel posto più sperduto. Bestioni che pesano in media 5000 kg, che in questo caso vengono prestati alle corse e dopo un po’ di irrobustimenti del telaio e una generosa sovralimentazione arrivano a scaricare a terra oltre 1100 cavalli. Enormi, potenti, coloratissimi: esattamente come li avreste disegnati da piccoli. A qualcuno potrebbe sembrare un campionato minore, in realtà di tratta di una competizione di lunga data – l’Albo d’Oro europeo inizia nel 1985 – e organizzato sotto l’egida della Federazione Internazionale dell’Automobile, al pari di tutte le più importanti competizioni motoristiche. Il tutto all’insegna della sostenibilità, ad esempio con l’utilizzo obbligatorio di biocarburanti.

VELOCITÀ E SPORTELLATE. Certo, le velocità non sono quelle del circus iridato della Formula 1, però vedere un camion -derivato dagli stessi mezzi che portano le vostre consegne di Amazon Prime – sfrecciare a oltre 160 km/h (autolimitati) e staccare all’ultimo momento utile prima della Curva del Carro di Misano fa un certo effetto. E se l’adrenalina non viene dalla velocità di punta, un piccolo aiuto viene da una certa predisposizione ai demolition derby dei piloti: spintarelle, sportellate e toccattine tattiche al momento giusto non mancano, e dopo la gara nel paddock si possono vedere appendici aerodinamiche accartocciate, paraurti in tubi di acciaio piegati malamente e altri segni dell’aggressività di guida dei diversi contendenti, che apportano un mix di esperienze unico: alcuni corrono in camion da una vita, altri arrivano dai campionati GT e turismo o dai rally, qualcuno direttamente dai kart. E non mancano le quote rosa col piede pesante, come la veterana Stephanie Halm o la giovanissima – appena 16 anni – Aliyyah Koloc. 

SPETTACOLO ANCHE FUORI DALLA PISTA. Se le gare (quattro ogni weekend di campionato) sono avvincenti, anche il contorno merita, almeno una volta nella vita. Perché a differenza di quasi tutti gli altri campionati motoristici, in cui le vetture che scendono in pista sono desideri inarrivabili, nel campionato truck quelli che corrono sono parenti stretti dei mezzi che tanti operatori professionali guidano nella vita di tutti i giorni. Ed è così che, al limitare del paddock, quelli che il camion ce l’hanno davvero si radunano e mettono in mostra il meglio della customizzazione, da far impallidire i meet-up dei tuner: stereo esagerati, sospensioni pneumatiche da Pimp My Ride, aerografie che sono più vicine all’opera d’arte di Banksy che non al lavoro di un bravo carrozziere: Maradona, divinità nordiche, personaggi della Disney; decine di migliaia di euro che si aggiungono al costo – da supercar – del veicolo base. Un mondo pittoresco ma molto interessante anche per le case produttrici, che partecipano come se si trattasse del Salone di Ginevra e, tra un gadget e l’altro, presentano anche le novità. Come IVECO, che per l’ultima tappa del campionato 2021 al Simoncelli di Misano ha svelato un’edizione speciale dell’ammiraglia S-WAY: un omaggio al celebre TurboStar degli Anni ’80, l’equivalente nel mondo dell’autotrasporto del Deltone e della Countach.

NEL 2021 VINCE MAN, TUTTI GIÀ CARICHI PER L’ANNO PROSSIMO. Nell’ultimo weekend del campionato, sotto gli spalti del nostrano Misano World Circuit, Norbert Kiss e il suo MAN si sono laureati campioni dopo una stagione in cui l’ungherese del Révész Truck Racing Team  ha letteralmente dominato mettendo a segno 11 vittorie su 23 gare e aggiudicandosi 10 Superpole su 12. Una galoppata senza intoppi, che ha visto come comprimari anche Sacha Lenz (sempre su MAN) e Adam Lacko (Freightliner). Quarto il campione uscente Jochen Hahn, su Iveco. Va da sé che gli animi si stanno già scaldando per la stagione 2022. (Testo: Cesare Sasso)