Fiat 131, una berlina con le corse nel sangue

Fiat 131, una berlina con le corse nel sangue

Potrà sembrare strano, ma la Fiat 131 Abarth Rally che ha conquistato i campionati del mondo rally 1977, 1978 e 1980 e la 131 Mirafiori sono parenti molto, molto strette. Stando a quanto riferito all’epoca dai progettisti della Fiat, infatti, la versione stradale della belva da competizione che portò la casa torinese ai vertici del motorsport internazionale è, per il 75 per cento, identica alla berlina di normale produzione che, a cavallo tra gli anni ’70 e ’80, ha motorizzato intere generazioni di famiglie italiane ed europee.

Fiat 131 Rally Walter Rohrl

IN OTTIME MANI. Alla metà degli anni ’70, quando la carriera sportiva della Fiat 124 Abarth Rally sta volgendo al termine, i progettisti della casa torinese individuano il modello ideale per continuare a competere ad alti livelli nei rally nella nuova 131: una berlina d’impostazione classica, con motore anteriore e trazione posteriore. Ai tecnici appaiono subito evidenti i vantaggi in termini di spazio e comfort a bordo (aspetti da non sottovalutare quando si gareggia sotto pressione) e in generale la modernità del progetto della vettura, molto robusta e particolarmente adatta all’elaborazione. I primi test in vista di un impegno sportivo ufficiale vengono affidati allo storico collaudatore Giorgio Pianta, che comincia a macinare migliaia e migliaia di chilometri al volante del prototipo ‘Fiat Abarth 031’. Si tratta di un autentico laboratorio viaggiante su cui i tecnici della Fiat e dell’Abarth sperimentano nuove appendici aerodinamiche e mettono a punto le modifiche studiate per il modello che dovrà correre nel Gruppo 4. Per sollecitare al massimo le parti meccaniche e saggiare dunque la robustezza della macchina, viene installato un motore 6 cilindri di 3,5 litri in grado di sprigionare ben 270 cavalli, una potenza decisamente superiore a quella della futura 131 da corsa. Gli incoraggianti risultati dei collaudi vengono confermati al Giro automobilistico d’Italia del 1975, vinto dall’equipaggio Pianta-Scabin dopo sei giorni di durissime prove, svoltesi quasi tutte sotto una pioggia torrenziale.

Fiat Abarth 031

DIRETTAMENTE DAI GRANDI RALLY. Nel breve arco di sei mesi, la 131 da corsa è praticamente pronta. Il modello stradale, costruito dalla Bertone in 400 esemplari per ottenere l’omologazione nel Gruppo 4 e già predisposto per una successiva elaborazione da parte dei clienti sportivi, vede la luce nel marzo del 1976. Monta un motore due litri con un monoblocco del tutto simile a quello del 1800 che equipaggia la Fiat 132 e la Lancia Beta. Per la prima volta in casa Fiat, la testata in lega leggera, che mantiene la classica distribuzione a doppio albero a camme in testa, è a quattro valvole per cilindro: una soluzione che consentirà al motore da corsa di raggiungere senza troppi sforzi potenze dell’ordine dei 200-220 cavalli. L’aspetto più critico del comportamento stradale, ovvero quel passo troppo lungo ereditato dalla berlina, che secondo i progettisti avrebbe pregiudicato la maneggevolezza della vettura, viene brillantemente risolto con l’adozione di una sospensione a quattro ruote indipendenti. Ampiamente modificata la carrozzeria, che sfoggia nuovi parafanghi allargati, spoiler anteriore e posteriore e diverse prese d’aria. Per risparmiare chili preziosi, il progettista Mario Colucci, già autore del leggerissimo corpo vettura del prototipo ‘Fiat Abarth 031’, sceglie di costruire il cofano, le portiere e i parafanghi in una speciale resina sintetica.

Fiat Abarth 131

UNA 2 PORTE TUTTO PEPE. La 131 Abarth Rally, il modello stradale con maggiori punti di contatto con la leggendaria versione da corsa che tanto lustro ha dato alla casa torinese nei rally, non è l’unica versione della 131 in grado di regalare emozioni forti sulle strade di tutti i giorni. Meno esasperata ma altrettanto divertente da guidare è la Racing, che a una leggera elaborazione in chiave sportiva della carrozzeria abbina il grintoso due litri a quattro cilindri bialbero da 115 cv della 132. Il frontale assume un aspetto più aggressivo grazie alla nuova calandra, che ingloba due coppie di proiettori circolari alogeni, e lo spoiler anteriore che si raccorda coi codolini dei parafanghi e prosegue nella parte bassa della fiancata.

Fiat 131 Racing

BERLINA SPORTIVA. A completare la famiglia delle 131 sportive è, nel 1981, la versione 2000 Supermirafiori Volumetrico Abarth con carrozzeria a quattro porte. La linea sobria ed elegante si distingue da quella delle sorelle meno potenti soltanto per le ruote in lega e la scritta ‘Volumetrico’ con il logo della casa dello Scorpione in coda. Il motore due litri, sovralimentato mediante il celebre compressore volumetrico a lobi Abarth già sperimentato nell’estate del 1980 su due prototipi di 131 Racing con motori 1300 e 2000, eroga la stessa potenza della 131 Abarth Rally stradale, ovvero 140 cavalli. Quanto basta per sfrecciare in tutta comodità sul filo dei 190 km/h.

Fiat 131 Supermirafiori Volumetrico Abarth bis

  • Fiat 131 2 porte (1974)
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