Gemelle diverse: Ferrari F40 – Ferrari F50
L’allieva e la maestra, l’otto cilindri 2,9 litri biturbo e il V12 da 4,7 aspirato, lo champagne e il Franciacorta, Il Rolex GMT Master II ‘Pepsi’ e il Patek Philippe Nautilus, La Gioconda e l’Ultima cena, la basilica di San Marco e il Colosseo… e via all’infinito. F40 e F50 sono l’apoteosi della concezione e della ‘percezione’ di una Ferrari. La prima l’ha voluta il Drake, la seconda è una Formula 1 stradale. Nell’universo ferrarista non godono dello stesso amore ma hanno sempre scatenato giudizi contrastanti. L’F40 è ‘la’ la Ferrari, quella a cui aggiungi il numero di gara sulla fiancata e l’hai trasformata in una macchina da corsa. L’F50 è una 333 SP resa più gentile, più sinuosa e attuale della stessa F40.
UNA È CAMPIONESSA DI VELOCITÀ, L’ALTRA DI ‘CUORE’. L’F40 soffre nel traffico, il suo V8 ha un turbo-lag che devi imparare a gestire, ma una volta sprigionati tutti i suoi 478 cavalli e (sopratutto) i 577 Nm di coppia massima a 4000 giri passa da 0 a 200 km/h in poco più di 11″ e tocca i 326 km/h, una velocità da record per una stradale all’epoca del lancio. L’F50 non è certo passata alla storia per i suoi primati, ma in un’epoca di turbo ed elettrificazione quel celestiale dodici cilindri ‘cinquevalvole’ da 520 cv con una curva di coppia tanto portentosa e lineare è più bramato che mai dai collezionisti di tutto il globo.
A POCHI ANNI DI DISTANZA. L’F40 nasce nell’87 per raccogliere l’eredità della GTO Evoluzione: viene presentata a Maranello per i quarant’anni della Ferrari e quel giorno, nell’universo, la ‘singolarità’ è lei. L’F50 è una meravigliosa ‘trasformabile’: barchetta se c’è il sole. Coupé se piove: arriva nel ’95, due anni prima dei cinquant’anni Ferrari. Non è un bel momento: ci sono una pletora di concorrenti, ‘forse’ anche migliori: McLaren F1, Bugatti EB110, Jaguar XJ220, Dauer 962, Mercedes CLK-GTR… Perciò: due gemelle… eterozigoti almeno nella forma dell’ultima parte di ala posteriore!
Abitacolo della Ferrari F50
