Honda NSX: l’anti-Ferrari giapponese fa trent’anni

Honda NSX: l’anti-Ferrari giapponese fa trent’anni

Trent’anni fa, proprio nel mese di febbraio, veniva lanciata sul mercato la prima vera supercar del Sol Levante: la Honda NSX. Si, perché fino a quel momento i giapponesi non avevano mai prodotto una car che fosse davvero super, non c’erano mai state vetture del tutto capaci di dare filo da torcere all’agguerritissima concorrenza europea. A onor del vero, ci avevano provato nel 1967 con la Toyota 2000GT, ma i suoi 150 cavalli erano ben poca cosa considerando che una Miura – in quegli anni – ne aveva almeno 200 in più. Sono gli anni Ottanta, gli anni dell’eccesso, a motivare la Honda nel proseguire con il progetto New Sportcar eXperimental (NS-X) che, inizialmente, era stato commissionato alla Pininfarina (prototipo HP-X, 1984). Lo scopo è quello di creare un’auto che sia comoda e affidabile, che abbia un prezzo tutto sommato accessibile e che al tempo stesso sia straordinariamente veloce. Ciò che all’epoca appare come un ossimoro, specie per gli addetti ai lavori del Vecchio Continente, ai tecnici alle dipendenze dell’ormai anziano Sōichirō Honda suona come una sfida: devono dimostrare al mondo intero – con un prodotto eccellente – che cosa sia capace di sfornare l’industria automobilistica nipponica.

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ALL’AVANGUARDIA. La NS-X viene farcita con soluzioni tecniche provenienti dai numerosi programmi motorsport in cui il marchio Honda è impegnato, Formula 1 in primis. È la prima auto di produzione con telaio, corpo vettura e sospensioni realizzati in alluminio e leghe leggere: questi materiali consentono di risparmiare 220 chilogrammi rispetto all’acciaio. Le bielle sono in titanio, il motore è un leggero V6 da tre litri con sistema VTEC che spinge fino a 8000 giri ed è in grado di sviluppare 270 cavalli. Risorsa fondamentale in fase di sviluppo è Ayrton Senna, che convince Honda a irrigidire il telaio e ad apportare alcune migliorie alla luce di numerosi test svolti a Suzuka.

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FA PAURA ALLE ‘ROSSE’. La NS-X fa la sua prima apparizione in pubblico al Salone di Chicago del 1989, cui segue, otto mesi dopo, quella al Motor Show di Tokyo. Il nome cambia in NSX. Dal 1990 è disponibile in Giappone e l’anno successivo anche in Nord America o a Hong Kong – marchiata Acura. In uno dei primi test effettuati dalla stampa la vettura fa registrare 5″03 nello scatto da 0 a 100 km/h e 13″47 sul quarto di miglio. Numeri che ammutoliscono la Ferrari 328 prima e la 348 poi, sue avversarie designate. Sul dritto.

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PIÙ COMODA, PIÙ ESTREMA. Sul misto poi, c’è davvero un abisso. La NSX è imprendibile. Per fare di lei una sportiva anche confortevole, gli ingegneri erano scesi a compromessi in modo da trovare un corretto equilibrio tra prestazioni e usabilità nel quotidiano. Cosa che non fanno invece per la più estrema NSX-R. Il sistema audio, quello di condizionamento e i pannelli d’insonorizzazione vengono rimossi; i sedili in pelle sostituiti da dei Recaro in carbonio e i cerchi in lega con degli Enkei in alluminio forgiato. Risultato? 120 chilogrammi in meno della NSX standard. Un fulmine.

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LE EVOLUZIONI. Ad evolvere la stirpe arrivano poi: la NSX-T (versione con tetto targa), un motore la cui cilindrata sale a ‘tremiladue’ accoppiato ad un cambio manuale a sei marce, le NSX Type S e Type S-Zero (per il mercato giapponese) e la NSX Zanardi Edition (introdotta nel 1999 in 51 esemplari per ricordare i due campionati vinti dal pilota bolognese in CART Champ Car con la Honda/Acura due anni prima). Nel 2002 tocca alla seconda generazione, sostanzialmente identica alla prima se non per ulteriori affinamenti sia a livello aerodinamico, sia motoristico. Nel 2003, il pilota Motoharu Kurosawa gira il Nürburgring in 7’56”, lo stesso tempo della Ferrari Challenge Stradale, che dispone però di 100 cavalli in più e di 100 chilogrammi in meno.

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LA RINASCITA IBRIDA. La NSX esce di produzione nel 2005, dopo 15 anni d’onorato servizio, quando le vendite del modello ammontano ormai a poche centinaia di unità – in tutto il mondo: è un veicolo oramai vetusto e poco potente rispetto ai competitor. Nel 2016, la rinascita. Ibrida. L’attuale NSX monta un motore VTEC da 3,5 litri biturbo che, unitamente a tre motori elettrici (uno al posteriore, due all’anteriore), sprigiona 573 cavalli, gestiti da un cambio a doppia frizione con nove rapporti. Se va forte? Passa i 300 km/ h e brucia lo 0-100 km/h in meno di 3″.

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