Il futuro del motorsport secondo Porsche

Il futuro del motorsport secondo Porsche

Fin dal 1971, nel mezzo dell’idillio rurale tedesco, nasce nel centro di sviluppo di Weissach il futuro delle auto sportive della Porsche. Un luogo in cui si raggruppano tutti gli elementi della fase di progettazione di ogni modello della casa: studio del design, sviluppo del prototipo, galleria del vento e banchi di prova. Da qui, partendo dai sogni degli ingegneri e da un semplice foglio di carta bianco, esce anche il progetto Mission R: il domani del motorsport e delle corse clienti secondo Porsche.

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MOLTO DI PIÙ DI UNA SHOW CAR. A Weissach si respirano le performance, per questo motivo la Mission R non poteva essere un semplice esercizio di stile, ma una vera e proprio auto ad alte prestazioni. Infatti, la progettazione ha seguito una procedura di prototipazione al CAD, affinché tutti gli elementi di telaio e meccanica disegnati al PC diventino parte di un veicolo reale in pre-produzione, pronto alla fabbricazione su larga scala. Mentre, da alcuni retroscena sullo sviluppo della Mission R, il centro di Weissach è stato il set per il rollout e il test drive del veicolo. Prima di essere presentata al pubblico di Monaco, la concept è stata strapazzata in pista dal pilota Larc Kern, che ne ha testato le performance effettive. 

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IN VERSIONE NAKED. La Mission R si fa vedere senza veli, proprio così, senza carrozzeria, in modo che si possa apprezzare e scoprire la tecnologia, la meccanica, il telaio, il ‘cuore elettrico’ del prototipo di Stoccarda. Dagli scatti si nota una predisposizione racing dell’auto, anche sotto la scocca, dettagli che la preannunciano come la protagonista della serie monomarca del futuro della casa tedesca. È a quattro ruote motrici e sarà equipaggiata da due motori elettrici, uno da 435 cavalli per l’asse anteriore, mentre il secondo da 653 cavalli alimenterà il posteriore. I due propulsori in modalità qualifica arriveranno a sviluppare fino a 1088 cavalli di potenza complessiva, che grazie al peso ridotto del veicolo (sotto i 1500 chilogrammi), spingeranno la Mission R oltre i 300 km/h di velocità massima, con uno scatto da 0 a 100 km/h sotto i 2,5 secondi.

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TECNOLOGIA LE MANS. L’esperienza e l’innovazione maturata con la Porsche 919 Hybrid nelle gare endurance, entrano anche nel progetto Mission R. Uno fra tutti: il sistema di raffreddamento diretto ad olio su statore e sulle batterie ad alta tensione. Soluzione che evita l’effetto derating delle batterie (da 900 volt), e che garantisce allo stesso tempo elevate performance di ricarica: la ‘pila’ può supportare fino a 340 kW nel rifornimento. Per contrastare il peso della piattaforma elettrica, ogni elemento della Mission R è stato studiato nei minimi dettagli in termini di leggerezza. Per esempio, la copertura della scatola della trasmissione è stampata in 3D, il che assicura una riduzione del peso del 30 percento rispetto a una fusa, mentre l’incremento della potenza frenante nel sistema di recupero dell’energia, riduce di 12 kg il peso dell’intero impianto. Anche il telaio deriva dal mondo del motorsport: le sospensioni anteriori della Mission R presentano un sistema a doppio braccio oscillante, così da gestire al meglio il trasferimento di carichi e il rollio in curva ad alte velocità.

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DESIGN. La Mission R si distingue per spazi e dimensioni contenute, sia fuori che dentro. Non è solo caratterizzata da un baricentro molto basso – con soli 119 centimetri di altezza esterna, in Porsche si è prestata anche molta attenzione alla disposizione delle masse del veicolo. Infatti, il pacco batterie è alloggiato tra il sedile e l’asse posteriore, in modo che la maggioranza del peso si trovi all’interno dell’interasse della vettura, a tutto vantaggio di guidabilità e rigidezza. Singolare è anche la struttura: la Mission R non è provvista di roll bar tradizionale saldato sul telaio, ma utilizza una particolare cella di sicurezza a “esoscheletro” – come viene definito dalla stessa Porsche – realizzata in plastica rinforzata con fibra di carbonio (CFRP). (Testo: Federico Giavardi)

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