Il futuro, trent’anni fa: Mercedes-Benz F 100

Il futuro, trent’anni fa: Mercedes-Benz F 100

È incredibile constatare quanto futuro dell’automotive fosse racchiuso nella Mercedes-Benz F 100, presentata al pubblico durante il North American International Auto Show (NAIAS) a Detroit nel 1991. Sarà stato per i comandi del telefono di bordo posti sul volante, per il sistema di monitoraggio della pressione degli pneumatici oppure per il dispositivo di controllo automatico della distanza, ma ciò che tre decadi fa sembrava pura utopia oggi è parte integrante di quasi ogni veicolo a listino.

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SICUREZZA E TECNOLOGIA. I progettisti della F 100 sulla base delle conoscenze di trent’anni fa, avevano mostrato parecchia lungimiranza nel valutare come le future disposizioni in termini di sicurezza avrebbero influenzato la tecnologia e il design automobilistici. Durante lo sviluppo di questa concept tennero conto non solo dei risultati di ricerca sugli incidenti, ma anche sociali. I dati raccolti dimostrarono che un’autovettura trasportava in media solo da 1,2 a 1,7 persone nel traffico quotidiano. E questa cifra non è praticamente cambiata: tre posti comodi, erano – come oggi – più che sufficienti. Siccome il conducente era, per forza di cose, l’unica persona ad essere sempre a bordo, questi poteva contare sul posto più sicuro della F 100, che era posto al centro dell’abitacolo; il cruscotto era stato altresì posizionato ben distante rispetto agli standard, per aumentare la sicurezza in caso di impatto frontale. Per agevolare salita e discesa, c’erano poi alcune parti di pavimento e tetto che s’aprivano insieme alle porte; i due passeggeri s’accomodavano dietro il posto di guida, con un’abitabilità sfruttata a 360° vista la mancanza dei montanti B.

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INNOVATIVA ANCHE NELLA MECCANICA. Il tergicristallo anteriore si muoveva su tutta la larghezza del parabrezza e un sensore apposito lo attivava automaticamente in caso di pioggia o acqua. Per la prima volta vennero usati fari a scarica di gas e i gruppi ottici posteriori, costituiti da prismi trasparenti, potevano essere azionati da una sorgente luminosa centrale: a seconda della funzione, s’illuminano del colore ad essa corrispondente. Per una Mercedes-Benz, a quel tempo, la trazione anteriore era un fatto insolito. La prima volta che questa disposizione meccanica è stata implementata in uno dei veicoli di serie è stato infatti sette anni più tardi sulla Classe A. Per la F 100 si era stato addirittura ad un propulsore alimentato a idrogeno, dimostrando che, già trent’anni fa, la Stella a Tre Punte puntava la direzione della mobilità a emissioni zero.

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DAL PROTOTIPO ALLA SERIE. Gli esempi sopracitati dimostrano quanto, già al tempo, gli ingegneri avessero un occhio davvero clinico nei confronti delle tecnologie che si sarebbero rivelate nel futuro a loro prossimo: la gestione del telefono senza staccare le mani dal volante è arrivata con la Classe S nel 1998, i fari allo xeno sono stati introdotti con la Classe E del 1995, i comandi vocali con la Classe S nel 1996, il controllo della pressione delle gomme sulla CL del 1999, il sistema keyless sulla Classe S anno 1999 e i sensori di pioggia per i tergicristalli sulla CL nel 1996.

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