#lancissimaweekveloce: meraviglie d’Italia

E pensare che il padre lo voleva avvocato. Fortuna, vien proprio da dire, che il piccolo Vincenzo Lancia – infervorato dalla passione per i motori – di studiare non ne voleva proprio sapere. Così dalla piccola officina dei fratelli Ceirano alla creazione di automobili rivoluzionarie per il giovane, meccanico pilota e imprenditore il passo è ‘breve’: soltanto la Lambda, la prima auto al mondo con struttura portante basterebbe per passare alla storia, ma per la Lancia è soltanto l’inizio. Dopo la prematura scomparsa del suo fondatore e il secondo conflitto mondiale il marchio torinese torna grande e si affaccia per la prima volta alla competizioni. Il sogno è la Formula 1, ma la fortuna non è dalla parte della Lancia. Passano gli anni, cambia la proprietà fino al definitivo passaggio alla Fiat. I tempi gloriosi dell’Aurelia e delle barchette da competizione, sembrano lontani anni luce. Eppure quel patrimonio di innovazione e progresso è lì a portata di mano e così accade che, a cavallo tra gli anni Settanta e Novanta la Casa torinese torna a scommettere sulle corse, conquistando undici titoli costruttori e consegnando alla storia modelli leggendari come Fulvia, Stratos, 037 e Delta. Una storia tutta da (ri)scoprire da questa domenica con la #lancissimaweekveloce

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