London to Brighton, non puoi non conoscerla!

È uno degli eventi più antichi nel mondo dei motori e non può che celebrarsi in Inghilterra, patria indiscussa delle tradizioni e del rispetto verso il passato, soprattutto in fatto di automobili.  Stiamo parlando della mitica London to Brighton che ogni anno va in scena all’inizio di novembre, dal lontanissimo 1896.

A TUTTA BIRRA, PER MODO DI DIRE… All’epoca di macchine ne circolavano davvero pochissime, ma i pochi automobilisti in circolazione avevano qualcosa di molto importante da festeggiare: l’innalzamento, con una revisione del Red Flag Act, del limite di velocità per i veicoli a vapore da 4 a 12 miglia orarie. Quale modo migliore di una bella corsa, per far valere il diritto di poter “sfrecciare” fino a 19,2 km/h? Una curiosità: la legge della bandiera rossa è rimasta in vigore fino al 1878 e prevedeva che i guidatori dovessero sventolarne una segnalare le presenza di un veicolo a motore agli altri utenti della strada.

OLTRE OGNI LIMITE. Il 14 novembre 1896 un gruppo di automobilisti inglesi decise di festeggiare questo storico provvedimento del governo con la “Emancipation Run”, una vera maratona in automobile lungo un percorso di 96 chilometri da Londra a Brighton. Alla prima edizione presero parte 33 veicoli, quasi tutti mossi da motori a combustione interna, ma c’erano anche cinque auto a vapore e, pensate un po’, cinque vetture elettriche. E ai nastri di partenza c’era anche un certo Gottlieb Daimler, passeggero accanto al socio  Frederick R. Simms su una Daimler vis-à-vis 3 CV.

PRIMA LE PIÙ ANZIANE. All’ultima edizione della London to Brighton erano iscritti  341 veicoli: gli intrepidi automobilisti si sono riuniti all’alba di domenica 5 novembre ad Hyde Park. Anche quest’anno il via, fissato alle 7 del mattino, è seguito a un gesto dal forte significato simbolico, lo squarcio di quella bandiera rossa che accompagnava la marcia delle vetture su strada prima del 1896. L’ordine di partenza tiene conto dell’anzianità e delle prestazioni delle auto: scattano prima le più vecchie e le meno veloci. Quest’anno, a fare da apripista, è stata la prima auto venduta in Italia, una Peugeot Typ 3 oggi conservata nelle sale del Museo Nazionale dell’Automobile di Torino. A farle compagnia, tantissime altre arzille “vecchiette”, tra cui una rara Salvesen Steam Car, in pratica una locomotiva a vapore stradale con tanto di fuochista che alimentava continuamente la caldaia con il carbone.

BENZINA, VAPORE E… BATTERIE. A seguire, una suggestiva varietà di veicoli tanto antichi quanto bizzarri: alcuni dotati di volante, altri con stranissine leve; alcuni mossi da motori a benzina, altri alimentati dal vapore e perfino da batterie. Insomma, il fascino unico della London to Brighton, che attira sempre grandi folle lungo il percorso, anche quest’anno ha richiamato partecipanti da tutto il mondo, con equipaggi provenienti da Austria, Australia, Belgio, Canada, Repubblica Ceca, Francia, Germania, Olanda, Hong Kong, Irlanda, Italia, Svezia e Svizzera e 25 team volati in Inghilterra dagli Stati Uniti. Oltre 100 i marchi automobilistici rappresentati, molti dei quali scomparsi, come Adler, Albion, Argyll, Waverley, Winton e Wolseley, e tanti altri in attività, come Cadillac, Ford, Renault, Mercedes e Peugeot.

CON MOLTA CALMA, MA SENZA PAURA. La maggior parte dei partecipanti ha terminato il viaggio a Brighton ben prima della scadenza fissata alle 16.30 e dei 341 veicoli che hanno lasciato Hyde Park ben  301 hanno raggiunto Brighton senza neppure un graffio, insieme a 27 tra motociclette e bici d’epoca. La prima macchina a raggiungere il lungomare del Sussex? Una MMC del 1903, che ha coperto il percorso in poco più di tre ore. Un fulmine…