Maserati 300S: tre litri per primeggiare

Maserati 300S: tre litri per primeggiare

Già nel 1954, con lo sviluppo del prototipo 250S – dotato di un 2,5 litri da 230 cavalli derivato da quello 250F di Formula 1 – i tecnici Maserati avevano iniziato a lavorare per incrementare la cilindrata e quindi la potenza della loro vettura sport. Si arrivò così a un’unità da tre litri con sei cilindri in linea, più potente e performante, ma con meno sollecitazioni meccaniche del precedente duemilacinque grazie a un rapporto di compressione più basso. Il resto dell’architettura rimaneva la stessa, con distribuzione a due assi a camme in testa e doppia accensione: concetti costruttivi da vettura da Gran Premio, ma trasferiti a un’automobile sport e destinati, in futuro, alla meccanica della produzione di serie.

Maserati 300S, TECH_1

ATTENZIONE AI DETTAGLI. Dal punto di vista ingegneristico la 300S è un vero capolavoro: nelle camere a scoppio emisferiche del motore si notano le sedi delle valvole di diametro elevato e gli alloggiamenti delle due candele per la doppia accensione. Le sospensioni anteriori sono costituite da bracci sovrapposti oscillanti e da una molla elicoidale con ammortizzatore telescopico coassiale. Una vera e propria opera d’ingegno viene poi compiuta nel tamburo del freno: la fusione in lega leggera è provvista infatti di una alettatura radiale e di fori per disperdere il calore. Anche il telaio tiene conto delle maggiori sollecitazioni date dall’aumento del peso e ha una struttura a traliccio di tubi a sezione ellittica e circolare.

Maserati 300S, TECH_2

SI FA RICONOSCERE. La configurazione esterna, con la carrozzeria eseguita da Fantuzzi e linee da vettura sportiva, è massiccia, ma piacevole. Sull’ampia presa d’aria frontale si trovava il tradizionale tridente incorniciato in diversi profili di alluminio mentre un piccolo frangivento protegge il posto di guida. Le fiancate propongono la feritoia a lamelle per evitare il ristagno dell’aria nel vano motore e, nella parte inferiore sinistra, corrono due tubi di scarico sovrapposti che terminano in prossimità della ruota posteriore. La coda, infine, è abbastanza voluminosa poiché nasconde il serbatoio del carburante da 150 litri, quello laterale dell’olio da 20 kg e la ruota di scorta.

Maserati 300S_5

I SUCCESSI. Ripercorrendo il suo palmarès, sin dagli esordi nel 1955, la 300S si rivela immediatamente una straordinaria vettura da corsa e i suoi successi in pista vengono presto confermati dalle numerose ordinazioni ricevute da scuderie e clienti. Sulla vettura l’ingegner Alfieri sperimenta poi tutta una serie di migliorie per renderla sempre più competitiva – come per esempio l’alimentazione a iniezione – e la 300S primeggia nelle gare nazionali ed internazionali, diventando per due stagioni la Maserati più vincente nelle competizioni Sport. Nel 1955 la 300S vince il Gran Premio del Venezuela con Fangio alla guida, ma sarà il 1956 l’anno della consacrazione, quando arriverà ad un passo dal titolo mondiale per vetture Sport. Nello stesso anno Stirling Moss e Carlos Menditeguy s’imporranno alla 1000 Km di Buenos Aires, Pietro Taruffi vincerà il Giro di Sicilia e la Targa Florio, Jean Behra il Circuito di Bari e il Circuito di Castelfusano, mentre Franco Bordini la Cinque ora di Messina; sempre nel 1956 la vettura salirà sul gradino più alto del podio alla 1000 Km del Nürburgring guidata da Moss, Behra, Taruffi e dall’americano Harry Schell. Rimarrà in produzione fino al 1959: da viale Ciro Menotti usciranno solo 27 esemplari di Tipo 300S.

Maserati 300S, OLD

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