Mercedes 450 SEL 6.9; l’ammiraglia fa 45

Mercedes 450 SEL 6.9; l’ammiraglia fa 45

Nel 1975, 45 primavere or sono, la casa della stella a tre punte completa i listini della già fortunata W116 con il suo modello top di gamma. La 450 SEL 6.9 è un’ammiraglia dalle prestazioni elevate, nonché uno dei veicoli più veloci della sua epoca: non sono tante le sportive capaci di starle davanti. Il compito di sostituire la 300 SEL 6.3 – si, proprio il modello che ha dato origine al mito della Rote Sau – non è affatto facile, perché il benchmark da lei stabilito fino a quel momento è piuttosto elevato. Ma, si sa, a Stoccarda non ci si ferma di certo al primo ostacolo.

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OTTO CILINDRI. Il V8 a iniezione della nuova 450 SEL deriva dal già poderoso propulsore montato sulla ancor più lussuosa 600 W100. Ha una cilindrata di 6834 cc ed è capace di tirar fuori 286 cavalli a 4250 giri e 550 Nm di coppia: la velocità massima di 225 km/h permette di ‘volare’ sulle autobahn tedesche e, nonostante la mole, le bastano 7″4 per accelerare da 0 a 100 km/h. Tutto ciò, naturalmente, nella massima sicurezza e con la silenziosità di marcia più elevata disponibile su una quattro ruote di quegli anni. Il motore, infatti, ha una velocità di rotazione decisamente bassa, perché il rapporto di trasmissione tra albero e asse trazione è particolarmente alto in virtù dell’elevata coppia motrice. L’impianto di lubrificazione è a carter secco – come accade oggi su molte supercar – e può ospitare dodici litri di olio. Così facendo, il V8 può resistere egregiamente agli stress termici ed ha un collocazione più bassa, a tutto vantaggio di ingombro verticale e baricentro. Con queste specifiche, insieme alle guarnizioni speciali e all’azionamento idraulico delle valvole, è possibile effettuare la manutenzione ordinaria anche dopo 80mila chilometri.

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SOSPENSIONI RAFFINATE. Una delle chicche tecnologiche che più contraddistinguono la 6.9 sono le complesse sospensioni idropneumatiche auto livellanti di serie, simili a quelle delle Citroën DS, che sfruttano un fluido apposito immagazzinato in un serbatoio all’interno del vano motore. Sotto al tachimetro nel cruscotto è posizionata una manopola con cui regolare l’altezza da terra; barre antirollio più rigide e differenziale posteriore a slittamento limitato fanno il resto. Questo sistema incrementa notevolmente confort e tenuta di strada, caratteristica non da poco su un mezzo la cui massa a pieno carico supera le due tonnellate.

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7MILA ESEMPLARI. Gli interni, in termini di eleganza e funzionalità, offrono il meglio dell’industria automobilistica teutonica del tempo: velluti e/o pellame di pregio, rifiniture in legno, aria condizionata, vetri termici, cinture di sicurezza con pretensionatore anche per gli occupanti dei sedili posteriori, chiusura centralizzata e tettuccio elettrico. Dotazioni che in quegli anni ben poche auto annoverano a bordo. La Mercedes-Benz 450 SEL 6.9 viene prodotta a Sindelfingen tra il 1975 e il 1980 in 7380 esemplari. Nel 1976 costa quasi 70mila marchi: per fare un paragone, la W116 più piccola – la 280 S – esce dal concessionario a ‘soli’ 29mila. Oggi è una delle Mercedes più ricercate dai collezionisti di tutto il mondo.

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