Merzario vs Balboni: fra la via Emilia e il West

Merzario vs Balboni: fra la via Emilia e il West

La scena è questa. Emilia: un’estate torrida, campi e campi e ancora campi bruciati dal sole. Sembra non possa capitare niente in una giornata così. Ma a un certo punto spunta una Ferrari Daytona che taglia un orizzonte infuocato. Cambio di scena, il contagiri impazzisce, una mano cambia marcia, il Cavallino diventa sempre più rampante… E mentre le strade diventano traiettorie al Bar Sport, i soliti ignoti della briscola stanno scoprendo le loro carte. Davanti a questo bar, lungo la strada, c’è un parcheggio riservato. A Valentino. Valentino Balboni. La Ferrari arriva, lo butta a terra, e si ferma proprio lì. Tiè. Parte la musica de’ Il buono, il brutto e il cattivo e dalla Daytona non possono che spuntare due stivaletti neri, col tacco alto. Pochi istanti dopo nel bar entra un vero e proprio cowboy, con tanto di cappello da texano in testa: Arturo Merzario. L’atmosfera è rovente, il dado è tratto. I buoi sono scappati, anzi no, i tori. Perché in lontananza lo si sente anche sbuffare. È una Miura (Millechiodi, di cui vi abbiamo parlato qui) nera, imbufalita. Guidata da Balboni. Che arriva al bar come un fulmine, entra e si siede sul cappello del cowboy. E comincia la sfida. Il corto 1969: The Rivals di Kidston è a metà tra uno spaghetti Western e la gara di Grease. Due antagoniste per eccellenza, due uomini accomunati da un piede destro sanguinario, eletrizzano un giorno di mezza estate con una sfida all’ultimo cavallo. Fra la via Emilia e il West, come direbbe Guccini.

 

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