Museo Volvo: la storia della sicurezza

Museo Volvo: la storia della sicurezza

DALLE AUTO AI MOTORI MARINI. Nella zona centrale del porto di Göteborg, presso Arendal Skans, sorge il Volvo Museum: una bella palazzina vetrata che rappresenta il Sacro Graal per ogni appassionato del marchio svedese, oggi di proprietà della cinese Geely. È facilmente raggiungibile in auto (ma c’è anche un parcheggio speciale per i camper, che abbiamo utilizzato per il “nostro” Volkswagen Grand California) e con l’autobus del trasporto pubblico (la fermata si chiama Arendals Skans). Il museo ospita una ricca collezione di vetture e veicoli industriali esposta ordinatamente secondo un ordine cronologico che facilita la comprensione dell’evoluzione di prodotto. Si parte dal 1927, quando la Volvo venne fondata e iniziò la sua attività, che ha interessato anche il mondo degli autobus, dei veicoli movimento terra e dei motori marini (Volvo Penta), tutti esposti attraverso una rappresentanza più o meno fornita. Il museo esiste dal 1995 e si arricchisce periodicamente di nuove acquisizioni.

Volvo XC90 LegoSI FANNO AFFARI CON I SOUVENIR. Il Volvo Museum si fa apprezzare per gli ampi spazi distribuiti su due piani. Il primo, che può contare su un’altezza maggiore, ospita camion, bus, veicoli movimento terra, motori marini e propulsori per impiego industriale, oltre alla “Special Exibition”, dove di volta in volta si possono vedere modelli speciali esposti solo temporaneamente. A noi è toccata la Volvo XC90 (prima serie) in scala 1/1 costruita con i mattoncini Lego. In passato sono stati esposti i prototipi delle fastback a 3 porte su base 240 che avrebbero dovuto (o potuto) dar vita alle 243 e 263: vetture forse troppo innovative per essere introdotte nella gamma alla fine degli anni ‘70. È ampia e interessante l’offerta dello shop: magliette, modellini esclusivi, libri (purtroppo solo in svedese, ma alcuni meritano attenzione anche solo per ammirare le foto), cartoline, poster, portachiavi e altri gadget. Da notare che le foto su magnete (dedicate a Goteborg e alla Svezia, non alle automobili Volvo…) qui costano meno rispetto ai negozi di souvenir del centro città. Se foste in visita con bambini piccoli, apprezzerete l’area giochi al centro del pian terreno, mentre qualora effettuaste la visita all’ora di pranzo, potrete approfittare della caffetteria.

Volvo PV544PV544: L’AUTO CHE HA MOTORIZZATO GLI SCANDINAVI. Le auto sono quasi tutte al piano superiore. Le prime due sale, dedicate ai modelli anteguerra degli anni ‘30 e ‘40, sono interessanti soprattutto perché si trovano esposte vetture molto rare come le PV36 Carioca, il camioncino LV101 e le americaneggianti PV80, PV651, PV654, TR704 e PV60. La PV444, invece, è l’anello di congiunzione con la PV544, cioè la prima Volvo esportata negli USA, che ha introdotto la Casa svedese nell’era moderna e ha portato il Paese scandinavo a una motorizzazione di massa qualificata. Si trattava infatti di una due volumi “quasi coupé” di quasi 4 metri e mezzo, con motore 4 cilindri di 1,6 litri: ben più di quanto Italia, Francia e Spagna riuscivano a offrire ai loro cittadini nello stesso periodo con le Fiat e Seat 600 e le Citroën 2CV. La presentazione delle auto è molto gradevole, spesso con manichini vestiti nello stile dell’epoca accanto alle vetture, con le pareti delle sale tappezzate da indicazioni storiche su ogni modello e periodo, in svedese ma con sintesi in inglese, molto utile.

Volvo SportLA SVOLTA DEFINITIVA. La sala dedicata agli anni ’50 e ‘60 è la più ricca di emozioni per chi adora il marchio svedese: è un tuffo al cuore vedere una PV544 con roulotte al traino, una 121 di serie e una con le insegne della polizia locale, nella livrea bianco-nera di un tempo, una Amazon Kombi, una Duett e, poco oltre, le prime 144 (sono rappresentate le prime tre serie, tra cui una rara Overdrive) e 145. Testimoniano un periodo che ha segnato una svolta determinante della Volvo verso l’idea di Costruttore globale, apprezzato per la sicurezza e l’affidabilità dei suoi modelli, sempre più desiderati e richiesti ai quattro angoli del mondo. Con loro c’è anche la Volvo Sport (nella foto sopra), ribattezzata P1900, una roadster prodotta in piccola serie e poi accantonata a favore della coupé P1800.

Volvo P1800 Simon TemplarP1800: LA DIVA DELLA TV. Una seconda esposizione speciale caratterizza un’intera sala le cui finestre si affacciano sul porto di Göteborg. A inizio settembre ospitava la storia delle sportive degli anni ‘60 e ‘70’, ossia la P1800, con i primi due prototipi, uno dei primi esemplari di serie e la vettura della serie “The Saint” – nella quale Simon Templar era impersonato da un giovane Roger Moore – con le ruote Minilite. E accanto trovano posto tre 1800 ES, la splendida shooting brake, di cui sono esposti due differenti model-year: uno arancione per il mercato americano e un prototipo, caratterizzato dal profilo e dalla coda più stravaganti.

LE AUTO DEL PRESIDENTE. La sala dedicata agli anni ’70 e ’80 è un ambiente ricco di luci e ombre: ci sono la 66 di origine DAF, la 343, che introdusse la Volvo nel segmento C, seguita dalla serie 400 e dalla V40, la prima giardinetta a trazione anteriore. Non manca ovviamente la coupé 480 ES, erede della 1800 ES e moderna espressione delle piccole sportive della Casa svedese, fedeli al concetto di shooting brake, come lo sarà la successiva C30. Sul lato opposto compaiono le tre vetture “aziendali” del Presidente più celebre della storia della Volvo, Pehr G. Gyllenhammar, tutte rosse con interni personalizzati rossi: una 244 Turbo, una 262 C e una 780 Coupé, le prime due dotate dei vistosi fari di profondità che in Scandinavia vanno ancora oggi per la maggiore, soprattutto tra chi vive in campagna e teme incontri notturni con renne e alci. Manca – a nostro avviso clamorosamente – la 245, icona delle station wagon di lusso, che ha determinato nella storia della Casa di Göteborg una svolta di portata non inferiore a quella provocata dalla PV544.

Volvo 850 T5R850: LA CONVERSIONE QUASI DEFINITIVA ALLA TRAZIONE ANTERIORE. La sala successiva, dedicata agli anni ‘90 e al nuovo millennio, propone le prime “grandi” a trazione anteriore, cioé le 850: c’è una 850 berlina in servizio durante le Olimpiadi invernali di Lillehammer, in Norvegia, e ci sono i prototipi delle 850 Coupé e Cabriolet, mai entrati in produzione. I cuori più sportivi si animeranno poi alla vista della 850 vincitrice nel BTCC con Rickard Rydell e della 850 T5R, prima 4 porte ad alte prestazioni firmata Volvo dai tempi della 244 Turbo.

INIZIA L’ERA DEI SUV. La visita si avvia alla conclusione con uno spazio dedicato alle “ultime classiche”: la 740 SW, la 940 Turbo SW, la S90 (omonima dell’attuale berlina) e le C70, Cabriolet e CC, che riportarono la Volvo nel novero dei produttori di auto decappottabili. Accanto a loro, due suv: la prima V70 XC Cross Country e l’ultimo esemplare prodotto di questa generazione (n.636.143): è una D5 AWD uscita dall’impianto di Torslanda l’11 luglio 2014.

VOLVO 850 e 240 RacingCOMPETIZIONI E PROTOTIPI. E le corse? Nonostante la fama delle PV544 vincitrici al Safari e delle Amazon che si sono messe in buona luce nei rally europei, la dimensione sportiva della Volvo è rappresentata in modo modesto: oltre alla già citata 850 del BTCC troviamo una Amazon, una 142 da rally, una 343 da rallycross e una C30 che corse nel campionato superturismo svedese. Non distanti ci sono una 242 Turbo (che ben figurò nell’Euroturismo anche con i “nostri” Brancatelli e Cecotto) e la famosa 850 SW del BTCC del 1994: la prima station wagon a correre in pista, ottenendo risultati discreti grazie alla sua efficace aerodinamica. Ma alla fine dovette lasciare spazio alla 850 berlina che poi vinse con la forza del suo 5 cilindri.
Per chiudere con le emozioni, ecco due prototipi: la 262 C di Bertone, che in realtà si basava sulla 164 E, dalla quale riprende il frontale) e la 480 Turbo Cabriolet mai entrata in produzione.

Volvo Museum
Arendals Skans
S-41879 Goteborg
Orario d’apertura: dalle 10 alle 17 dal lunedì al venerdì; dalle 11 alle 16 il sabato e la domenica. Chiuso dal 31 ottobre al 2 novembre e durante le principali festività.
Biglietti: 140 corone svedesi (circa 14 euro) per gli adulti (oltre 19 anni), 80 corone per i giovani da 16 a 19 anni, 40 corone da 7 a 15 anni, 90 corone per chi ha più di 65 anni.
Sito internet: Volvomuseum.com

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