#museumpills: breve storia della patente

#museumpills: breve storia della patente

Il secondo approfondimento del Mercedes Benz Museum è dedicato alla patente di guida: quella carta in plastica formato tessera che il 99 percento di voi custodisce nel proprio portafoglio, quel documento che spesso preferiremmo non dover esibire al vigile di turno dopo aver commesso un’infrazione, quel traguardo tanto sognato da minorenni e che era la prova d’esser davvero entrati nell’età adulta.

Patente 1

DAL DICIANNOVESIMO SECOLO. È probabilmente stato Carl Benz – universalmente riconosciuto come l’inventore dell’automobile – ad essere il primo essere umano munito di un licenza di guida anche se, a quei tempi, questa tipologia di documento non era ancora stata formalizzata. Si narra che, già nel 1888, l’ufficio distrettuale di Mannheim nel Ducato del Baden avesse concesso a Benz il permesso di condurre dei test drive con il veicolo da lui brevettato. Sempre a Mannheim comparve la prima scuola di guida, creata dal meccanico e pilota Jean Pfanz – dipendente alla Benz & Cie. – nel 1904. L’Impero Germanico introdusse ufficialmente la patente di guida nel 1909; tuttavia non era necessaria per la conduzione di carrozze trainate da cavalli e questa regola rimase tale fino al 2017. In Francia, invece, dove nei primissimi del Novecento le auto andavano per la maggiore, la patente veniva richiesta già nel 1899: nel primo anno ne vennero emesse più di 1800. In Inghilterra il Motor Car Act rese questo documento obbligatorio già dal 1 gennaio 1904; negli Stati Uniti la license iniziò ad essere indispensabile dall’anno prima.

Patente 4

IN ITALIA. A casa nostra il primo codice della strada fu stilato sulla falsariga del ‘Regolamento per la circolazione delle vetture automobili’, promulgato dal Comune di Milano nel 1898, al cui articolo 18 già si prevedeva il rilascio di una patente di guida ante litteram, definita ‘concessione‘ e rilasciata da apposita commissione comunale dopo le opportune verifiche del richiedente, circa le sue capacità psicofisiche e tecniche di gestione del veicolo. È solamente nel 1901 che in Italia viene promulgato il primo regolamento nazionale, composto da 51 articoli, che fa riferimento alla patente di guida, e recita: “Gli automobilisti che devono circolare sulle strade ordinarie saranno sottoposti alle opportune prove” e aggiunge “Chi intenda condurre un automobile deve essere munito di apposita licenza rilasciata dalla prefettura dopo una prova, sotto controllo del genio civile, consistente in corse di esperimento e in manovre degli apparecchi”.

Senna Fia License

DALLA STRADA ALLA F1. Fino al 1999 tutte le patenti di guida erano cartacee, generalmente rosa o grigie; dal 2000 in poi sono state sostituite da quelle in plastica formato tessera ed oggi alcuni stati – Estonia, Kosovo, Norvegia in testa – hanno abbandonato anche questa soluzione in favore di patente di guida digitali. Oggigiorno la patente è la base di molte professioni, basti pensare a tassisti, autotrasportatori, autisti, rappresentanti e corrieri; dal 2015 è indispensabile – in aggiunta alla Superlicenza – anche per chiunque voglia iscriversi al Campionato del Mondo di Formula 1 e guidare una monoposto al fianco di Hamilton e Leclerc.

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