Più irreverenti, più audaci, più vintage: ecco le Porsche di Emory
Già di base molti restomod sono malvisti dai puristi, restauri migliorativi o creazioni che ‘stravolgono’ la vettura originale sacrificando un pezzo di storia, ma per quanto riguarda la Emory Motorsports probabilmente qualche patito vintage ha direttamente realizzato una bambola voodoo con le fattezze di Rod Emory. Nata in California nel 1996 la Emory Motorsports si occupa di restaurare Porsche classiche, dalle 911 alle 906, anche se la specialità della casa sono le piccole e sinuose 356 di Stoccarda. I restauri di Rod Emory (terza generazione di meccanici fissati con Stoccarda) possono essere conservativi, più pepati del normale o possono passare direttamente al: “realizziamo qualunque vostro desiderio, anche i più oscuri e irriverenti”.
ORIGINALE? NO GRAZIE. La Porsche 356 nasce nel dopoguerra, e nonostante l’iniziale parentela con il Maggiolino e la scarsa potenza (meno di 60 cavalli) il successo non tarda ad arrivare, in primis per la linea elegante e particolarmente bella oltre che per la guida non facile ma gratificante. Negli anni i cavalli saliranno a 130 e la dinamica si affinerà, ma sono comunque poche le creazioni di Emory – ormai oltre 200 – che rimangono originali. L’azienda californiana spoglia ogni Porsche e ne restaura minuziosamente la carrozzeria, rinforza se necessario il telaio, dona alla 356 freni e sospensioni moderni, interni affascinanti e spesso dettagli che traggono ispirazione dalle corse e dai rally.
UN PROPULSORE DA FUORILEGGE. Ovviamente manca il motore, sempre un quattro cilindri boxer, che raramente resta quello di fabbrica sostituito dal famigerato ‘Emory-Rothsport Outlaw’, un criminoso 2.4 o 2.6 ispirato ad un flat six 3.6 dove ogni componente è riprogettato e riproporzionato a causa dei due cilindri mancanti. La cavalleria va dai 200 ai 250 puledri circa, il doppio rispetto alla più prestante 356 e il quadruplo rispetto ad una basilare, sempre su un peso che non si avvicina nemmeno per sbaglio alla tonnellata. Le stupende versioni ‘Outlaw’ (fuorilegge in inglese) rappresentano l’equilibrio perfetto tra i due estremi: linea magnifica e minimalista con piccoli dettagli più accattivanti (cerchi da 16’’, faretti aggiuntivi, verniciatura speciale, tetto abbassato…) e prestazioni esilaranti.
BASTA CHIEDERE. Volete spingervi oltre? Nessun problema, il buon Rod non si fa riguardi. Basta pensare alla 356 RSR, un Frankenstein tra una Porsche 356 e una 964 Carrera 4S: il telaio della 964 è stato lavorato e adattato per accogliere una carrozzeria in alluminio ispirata all’antenata, sorprendentemente minacciosa e con un incredibile retro scoperto che lascia intravedere… due turbine. La RSR difatti monta un 2.4 biturbo da quasi 400 cavalli su 884 chili e con interni che strizzano l’occhio alla Porsche 917. Un’altra creazione particolare è la 356 a trazione integrale, mossa da un flat four Outlaw aspirato e realizzata per un cliente che voleva sfruttare la propria classica anche in inverno, sia mai non andare a sciare con stile! Alcune creazioni di Rod Emory e del suo team non saranno per tutti i gusti, eppure guardate le foto nella gallery, come non saltare un battito di fronte a tanta finezza unita ad una meccanica coi fiocchi?
