Porsche: a San Valentino l’amore è per il V8

Porsche: a San Valentino l’amore è per il V8

Tutto cominciò con la Porsche 928, otto come il numero di cilindri sotto al cofano (anteriore) e un’ambizione enorme, quella di sostituire la leggendaria 911. Era il 1977 e la Porsche lanciava la sua prima GT a otto cilindri: come ben sappiamo, la storia è andata un po’ diversamente rispetto ai piani dell’epoca e l’unione indissolubile tra la Porsche e il flat-six non è più stata messa in discussione; ma l’otto cilindri ha continuato ad avere un ruolo di primo piano nello sviluppo dei modelli di Stoccarda, come ci racconta Porsche stessa in questo breve filmato di San Valentino dedicato al V8.

LA SUV DELLA RINASCITA. Già perché se la 928 (e le sue sorelle minori a quattro cilindri) ha rappresentato per oltre un ventennio l’alternativa all’amata 911, è con l’arrivo della Cayenne nel 2003 che il V8 diventa grande protagonista: tutte le versioni più performanti della suv sportiva erano e sono ancora mosse da potenti otto cilindri (turbo) a benzina, ma anche – per un breve periodo – turbodiesel con gli 850 Nm di coppia del 4,2 litri biturbo del Cayenne S Diesel di qualche anno fa. Oggi che il gasolio è scomparso dai listini Porsche su Cayenne e Panamera l’otto cilindri è elettrificato nelle versioni ibride plug-in e-hybrid, o solo a benzina, come nel caso della suv più veloce del Nürburgring, la Cayenne Turbo GT con il 4.0 V8 biturbo da 640 cv. 

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HYPERCAR. Cayenne e Panamera rappresentano le Porsche a otto cilindri nelle vendite, ma non mancano gloriose auto da corsa e supercar a fregiarsi di questa configurazione motoristica: ne è un esempio la Porsche RS Spyder, il prototipo da corsa svelato nel 2006 con il quale Porsche è tornata ad affacciarsi (nelle massime categorie) al mondo delle gare di durata. Ancora più famosa e importante per la storia del marchio, la Porsche 918 Spyder del 2013: l’hypercar con cui Porsche ha portato al debutto la tecnologia ibrida plug-in è un tripudio di velocità e tecnologia con una potenza combinata di 875 cavalli e 1280 Nm di coppia, merito di due motori elettrici e di un 4,6 litri V8 aspirato derivato proprio dal ‘cuore’ della RS Spyder da corsa appena citata. Un ‘primo tentativo’ tanto fortunato da aver assicurato alla Casa tedesca il nuovo record per le auto di serie al Nürburgring con un tempo di 6’57″000 e averla messa in prima fila nella ‘lotta’ tra giganti con la McLaren P1 e la Ferrari LaFerrari. 

Con un tempo di 6 minuti e 57 secondi, la 918 Spyder diventa l’auto di produzione più veloce sulla vecchia pista del Nürburgring. La stessa vettura consente anche di viaggiare per 30 chilometri utilizzando soltanto i motori elettrici

IL DOMANI È IN PISTA. Elettrificazione e otto cilindri sono il tema anche del prossimo futuro della Porsche nelle competizioni: il ritorno alle più importanti gare di durata nella classe LMDh vedrà protagonista un prototipo ibrido dotato di un V8 sovralimentato (forse derivato proprio dai 4.0 delle auto stradali). Grazie alle nuove regolamentazioni la vettura sarà iscritta sia al campionato americano IMSA che all’internazionale WEC dove sfiderà anche le vetture della classe LMh (con Toyota, Ferrari e Peugeot in prima fila). Un futuro roseo quello delle Porsche a otto cilindri che prima di essere del tutto sostituite dalle EV, paiono avere ancora qualche anno per far sentire la loro voce grave e potente…

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