Prinz 1000: un successo tutt’altro che… amaro

Prinz 1000: un successo tutt’altro che… amaro

Tra le automobili che nel 2023 hanno compiuto 60 anni non c’è solo la Porsche 911 e oggi è arrivato il momento di aprire il libro dei ricordi e raccontare la storia della NSU Prinz 1000, sorella maggiore delle Prinz 3 e 4 ben note anche oltre i confini tedeschi. Presentata all’IAA 1963, il Salone di Francoforte allora a cadenza annuale, questa piccola e vivace vettura fu accolta con favore sia dai media che dal pubblico, in quanto offriva una maneggevolezza senza precedenti nella sua categoria grazie all’eccezionale rapporto peso/potenza. La nuova serie, con i suoi moderni motori a 4 cilindri, segnò l’ingresso di NSU nel segmento delle vetture di medie dimensioni.

La NSU TT in azione

La NSU TT in azione

TUTTO COMINCIÒ DA QUI. La domanda di vetture NSU, in particolare della nuova auto chiamata affettuosamente dagli appassionati “Tausender” (in tedesco: mille) crebbe, così come lo stabilimento di Neckarsulm: NSU costruì una nuova fabbrica su un’area di 10mila metri quadrati con spazio per sei linee di assemblaggio. I primi modelli Prinz uscirono dalla linea di produzione all’inizio di aprile del 1964 ed entro la fine dello stesso mese i concessionari NSU di tutta la Germania avevano già ordinato un totale di 1150 vetture. Dal 1964 al 1972, l’azienda tedesca produsse un totale di circa 195.000 Prinz 1000 L e S e NSU 1000 C, oltre ad altre 11.500 NSU Prinz 1000 TT.

I dettagli della NSU TT e NSU TTS.

I dettagli della NSU TT e NSU TTS.

IN GARA: INCONFONDIBILMENTE ARANCIONI. Se le Prinz di minor cilindrata divennero rapidamente un incontro frequente nelle città tedesche e in alcune regioni europee, quelle più potenti furono presto riconoscibili negli autodromi, e non solo in Germania. Merito anche della vistosa livrea arancione Jägermeister che caratterizzava le vetture dell’omonima squadra che in seguito schierò vetture da vittoria assoluta, come le BMW 3.0 CSL e le Porsche 934 e 935 nelle gare del Campionato Tedesco GT. Nel 1967, infatti, NSU aggiunse due versioni sportive alla sua gamma: la NSU Prinz TT e la NSU Prinz TTS. Entrambe le berline sportive, adottavano un motore posteriore a 4 cilindri raffreddato ad aria e vantavano un eccellente rapporto peso-potenza, che le rendeva vincenti negli sport motoristici. Nell’anno del debutto della TT, il 1967, Günther Irmscher vinse il Tour d’Europa con una NSU TT, mentre Bill Allen fu campione americano nel Sud Pacifico l’anno successivo. Per la TTS, NSU impostò la campanatura tra leggermente negativa e neutra e installò ammortizzatori sportivi. I clienti che desideravano una sportività ancora maggiore potevano ordinare il cosiddetto “Speed Set”, ma le auto che ne erano dotate potevano essere utilizzate solo in pista.

La NSU TT al Rally dell’Acropoli

La NSU TT al Rally dell’Acropoli

DI CORSA FINO A 190 KM/H. L’azienda di Neckarsulm produsse 2400 unità della TTS con cilindrata di 1000 cc e 70 CV dal 1967 al 1971. Una rappresentante di spicco fa ora parte della collezione di veicoli storici di Audi, la NSU TT Jägermeister: Con la sua cilindrata maggiorata a circa 1300 cc, i carburatori Weber con collettore di aspirazione, la doppia accensione e i condotti di aspirazione e di scarico allargati, l’auto era concepita essere competitiva con un budget contenuto. Grazie a queste caratteristiche, l’auto raggiungeva una velocità massima di 190 km/h ed esprimeva una potenza di 130 CV a 7800 giri.

Bergmeister al volante della NSU TT Jägermeister.

Bergmeister al volante della NSU TT Jägermeister.

“BERGMEISTER DIVENTA BERGMEISTER”. Il proverbio latino “nomen est omen” (in italiano: un nome è un segno) era vero per Wilhelm “Willi” Bergmeister. Proprietario di una concessionaria NSU e in seguito Audi, dagli Anni 70 è stato un punto di riferimento nelle corse tedesche. Ha fatto la storia delle cronoscalate con una NSU TT, vincendo la Coppa tedesca della montagna nel 1974 con la NSU TT Jägermeister. I titoli dei giornali recitavano: “Bergmeister diventa Bergmeister”. In seguito, passò alle corse su circuito, concentrandosi dal 1978 sul Campionato Europeo Turismo, dove arrivò secondo nel 1979 e primo nel 1980 con un’Audi 80 GLE.

La NSU TT Jägermeister della collezione di veicoli storici di Audi

La NSU TT Jägermeister della collezione di veicoli storici di Audi

LA BERLINETTA CHE VINCE LE CORSE. La NSU TT è stata l’auto tedesca di maggior successo nelle cronoscalate nazionali fino alla metà degli Anni ’70. Come auto da corsa, vinse un totale di 29 campionati nazionali tra Europa e Nord America. Questi successi nel motorsport si tradussero in un’ottima pubblicità e di fatto, la NSU TT (e la TTS) è l’epigona tedesca di uno schema tecnico “tutto dietro” che ottenne rilevanti successi sportivi nello stesso periodo con le francesi Renault Dauphine e 8 Gordini e con le italiane Abarth 850 e 1000 TC

  • The NSU TT racing in the Acropolis Rally.
  • Wilhelm „Willi“ Bergmeister in the NSU TT Jägermeister.
  • A drawing with details of NSU TT and NSU TTS.
  • The NSU TT Jägermeister of the Historical Vehical Collection of AUDI AG.
  • Wilhelm „Willi“ Bergmeister in the NSU TT Jägermeister.
  • The NSU TT’s distinctive rear end design.
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