Renault Espace F1, la monovolume da pista

Renault Espace F1, la monovolume da pista

Siamo nel 1994. Renault si appresta a festeggiare il decimo anniversario dell’Espace, fortunata monovolume che in quell’anno è arrivata alla sua seconda generazione. Negli ultimi due Campionati del Mondo di Formula 1 le Williams motorizzate con i V10 della casa francese non hanno avuto rivali trionfando in 20 dei 36 gran premi disputati: Nigel Mansell (nel 1992) e Alain Prost (l’anno dopo) hanno sollevato al cielo il trofeo più ambito della massima serie. È in questo contesto di gaudio massimo che la Renault, in collaborazione con Matra – responsabile per l’assemblaggio delle Espace da buon padre di famiglia – decide di celebrare il tutto con una concept tanto folle quanto spettacolare. Perché non prendere il motore della FW15C del 1993 e piazzarlo al centro di un’Espace? Il gioco è presto fatto.

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IL TRAPIANTO. Il V10 RS5 da 3,5 litri e quattro valvole per cilindro viene montato a regola d’arte in mezzo ai sedili posteriori totalmente en plein air, ‘protetto’ da una sola copertura in plexiglass. Gl’ingegneri transalpini ne ottimizzano la mappatura portando la potenza a 800 cavalli, forse qualcuno in più. Scaricandoli tutti, il propulsore spinge urlando rabbioso fino a oltre 13mila giri. L’impianto frenante aumenta la sua portata grazie a quattro dischi carboceramici e per gestire l’incredibile potenza s’installa il cambio semi-automatico a sei rapporti della Williams. La carrozzeria – che sull’Espace di serie è in fibra di vetro – viene quasi interamente rimodellata in fibra di carbonio, così come il telaio. Le sospensioni posteriori sono riprese direttamente dalla monoposto mentre all’anteriore sono progettate ad hoc. All’interno ci sono quattro sedili anatomici in carbonio con cinture di sicurezza da gara. Peso complessivo 1300 chilogrammi.

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MENO DI TRE SECONDI SULLO 0-100. La monovolume, che ricorda ormai solo nella forma l’Espace originale, viene sviluppata sul circuito del Paul Ricard, principalmente dal pilota Eric Bernard. Gli ingredienti ottimi ci sono tutti e il risultato è a dir poco esplosivo: nonostante il peso doppio rispetto alla Williams di F1, questa superEspace accelera da 0 a 100 km/h in 2″8 raggiunge i 312 km/h di velocità massima e le bastano solo 600 metri per partire da zero superare i 250 km/h e rifermarsi di nuovo. 

FA PARLARE. Qualche mese dopo, il mostro viene presentato al pubblico del Salone di Parigi ovviamente destando curiosità e stupore, proprio come il reparto marketing di Renault ha previsto. Le immagini d’antologia di Prost impegnato alla guida dell’Espace F1 in pista a Le Castellet sono passate alla storia. Il veicolo, nonostante il baricentro molto alto, anche grazie al generosissimo alettone posteriore, rimane incollato a terra, nonostante qualche inevitabile sobbalzo nelle curve a raggio ridotto. Com’era facile prevedere, questa concept non ebbe alcun seguito ed è rimasta un esperimento unico nel suo genere, nonché una delle vetture più incredibili mai portate in pista dalla casa della Losanga.

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Un commento su “Renault Espace F1, la monovolume da pista”
  • t5457925 ha scritto:

    bella macchina e sportiva ,guidata nella serie gran turismo 2 non aveva rivali ad eccezione della suzuki inprendibili unica pecca il costo di 2.000.000 crediti e non poteva accedere a molte gare

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