Se la ZR1 X è “cattiva”, questa Corvette cos’è?

Se la ZR1 X è “cattiva”, questa Corvette cos’è?

Solo una X, una croce, come per cancellare i pregiudizi che da sempre ruotano intorno alla Chevrolet Corvette, supercar americana che negli ultimi anni sta maturando sempre di più, al punto che la versione più brutale della C8, la ZR1 X, ha cavalli a sufficienza per tenere testa a bolidi del calibro di McLaren W1 e Ferrari F80. Aggiungere l’ibrido al 5.5 V8 biturbo ha fatto toccare alla stella Chevy quota 1.267 CV, che con il grip garantito dalla trazione integrale si traducono in uno “0-100” in due secondi netti (ne servono sette in più per coprire il quarto di miglio) e una punta massima almeno pari ai 375 km/h promessi dalla ZR1 “base”. La ZR1 X è la Corvette più impressionante e veloce di sempre, quindi? No…

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BUGATTI CHI? Il primato spetta alla C4 Sledgehammer, un siluro su ruote che in pochissimi ricordano, forse perché dobbiamo tornare indietro fino al 1988, quando la Bugatti Veyron era solo un sogno travagliato nella mente di Ferdinand Piech. All’epoca la C4 ZR1 ancora non era arrivata, e la variante più potente poteva contare su 240 cavalli. Quei pazzi della Callaway Cars (azienda che sta alla Corvette come Ruf sta alla Porsche) si rimboccarono le maniche e a suon di duro lavoro, birra e chiavi a bussola perse ottennero un animale da quasi 900 cavalli CV e 410 orari (3 km/h più della hypercar per eccellenza, la Veyron).

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FIERAMENTE RUDE. Sledgehammer significa letteralmente martello da fabbro e, beh, l’impressione è esattamente quella. Il missile terra-terra creato da Callaway è più spietato di un killer, più slanciato di Gigi Hadid e più duro di John Wick. Il 5.7 V8 è stato ridisegnato da cima a fondo con lubrificazione a carter secco, teste Brodix in alluminio, pistoni Mahle, bielle forgiate, un albero motore by Cosworth e due gigantesche turbine T04B che sputano fuori 892 CV di potenza, 1.046 Nm di coppia, un cambia manuale ZF a sei marce in grado di reggere tutto questo e una tonnellata buona di testosterone. All’epoca, tanto per intenderci, una Ferrari F40 aveva 478 CV e una Porsche 959 si fermava a quota 450. Paragoni che fanno riflettere, e visto che nel 1988 il coraggio superava la ragione la Callaway aveva la sola trazione posteriore.

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GIÚ IL CAPPELLO. Lo stile degli interni – cinture a quattro punti e rollbar a parte – è ingannevole, quello degli esterni decisamente meno: cerchi in magnesio, prese d’aria grandi quanto un fornetto, scarico su misura a quadrupla uscita e un anteriore a groviera per raffreddare freni e motore. La Sledgehammer non è un fuscello (pesa 1.662 kg a vuoto) né una Lotus tra le curve (cosa che non le fa né caldo né freddo), ma rappresenta ugualmente un traguardo sbalorditivo, che ancora dopo quasi quarant’anni fa impressione. La ZR1 X sarà una temibile arma da pista, ma questo grezzo ed esagerato bolide vince il titolo di eroina della saga Corvette.

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