Speedkore Performance: l’altra faccia del tuning

Speedkore Performance: l’altra faccia del tuning

La frase di apertura della Speedkore è la seguente: “I migliori mezzi ad alte prestazioni non si acquistano, si costruiscono. La nostra azienda comincia il lavoro sul tavolo di progettazione, non alle case d’asta”. Una filosofia molto chiara, un fai da te portato all’estremo… come le proprie vetture. Nata pochi anni fa la Speedkore Performance è una realtà americana specializzata in restomod o muscle car custom, alle volte migliorate e incattivite, alle volte letteralmente stravolte. Motori spostati da davanti a dietro, V8 col doppio (o triplo) dei cavalli originari, carrozzerie completamente in carbonio… nonostante sia un’azienda recente si è fatta un gran nome. Ecco i loro lavori più impressionanti, quasi tutti su base Charger.

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SPEEDKORE HELLUCINATION. Gioco di parole inglese tra ‘inferno’ e ‘allucinazione’, un soprannome adatto a qualcosa di decisamente diabolico. Il telaio della Hellucination è stato completamente rivisto per accogliere una carreggiata più larga e le nuove proporzioni della carrozzeria in fibra di carbonio, disegnata grazie all’aiuto di Ralph Gilles, capo designer di Stellantis. L’obiettivo era il restare fedeli alla tradizione, alleggerendo la linea e il peso della Charger per ottenere qualcosa di più godibile su strada. Gli interni sono rifatti da cima a fondo e ammodernati, mentre il propulsore – come poteva essere altrimenti – è il bestiale ‘Hellephant’ della Mopar da 1000 cavalli. Completano il tutto stupendi cerchi HRE su misura, uno scarico artigianale Magnaflow e freni Brembo. Allucinante.

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SPEEDKORE TANTRUM. La Tantrum – letteralmente ‘furia’ – è un’altra creazione su base Charger, e che nuovamente tiene fede al suo nome. Con questa pazzesca Dodge, la Speedkore ha voluto creare un punto d’incontro tra le muscle cars e le hypercars, ottenendo qualcosa di tanto folle da essere apparso nel settimo film di Fast & Furious e successivamente nel nono. Toretto potrà aver storto il naso davanti all’utilizzo del turbocompressore, ma non certo di fronte a tanta potenza: la Tantrum è mossa da un V8 biturbo da 1.650 cavalli realizzato dalla Mercury Racing, circondato da paraurti e cofano in fibra di carbonio e da una griglia anteriore in alluminio ricavata dal pieno. Gli interni sono un po’ troppo ‘americani’ come design, eppure la cosa passa in secondo piano quando ammirate ben tre pedali e un cambio manuale Tremec a sei marce.

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SPEEDKORE HELLACIOUS. Eh sì, anche la Hellacious è su base Charger, in questo caso del 1968 come la Hellucination, mentre la Tantrum è del 1970. Fissate la Hellacious è il primo pensiero è: “perché diavolo ha il passo di un autobus?”. Beh, perché il grosso V8 d’oltreoceano non è più davanti al guidatore, bensì dietro, rendendo la Charger a motore centrale. Per l’occasione è stato scelto un motore Hellcat da 6.2 litri e 707 cavalli, mantenuto ‘stock’ e abbracciato ad un cambio a sei marce derivato da una Lamborghini Gallardo, mentre il telaio per forza di cose è stato profondamente rivisto. La carrozzeria è in fibra di carbonio e gli interni sono piuttosto spartani e retrò, con – perché no? – una bombola di Nos tra i sedili. Freni Brembo, scarico MagnaFlow, cerchi HRE e un lunotto che lascia scoperto il V8 completano una creazione davvero sbalorditiva.

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UNA BMW PER IRON MAN. Questa non è una Charger, infatti si tratta di una BMW 3.0 CS E9, una sportiva bavarese del 1974 con una linea ancora oggi fantastica. La BMW custom è stata realizzata per Robert Downey Jr, (attore celebre per il suo ruolo di Iron Man) che desiderava una classica a suo agio sia sul lungomare che tra le curve dei canyon americani. Il risultato – personalmente parlando – non è dei migliori: cambio automatico, verniciatura arancio/rossa poco attraente e un paraurti in carbonio che tenta di replicare quello della 3.0 CSL ‘Batmobile’. Non tutte le notizie sono brutte, dato che sotto il cofano si nasconde il sei in linea da 3,6 litri e 315 cavalli della M5 E34, domato da cerchi HRE, freni Brembo e un assetto della Bilstein. Non sarà bella come l’originale da vedere ma certamente sarà eccitante da guidare… una volta rimesso un cambio manuale, lavoretto che la Speedkore farebbe in un battibaleno.

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