Stanchi del solito Pandino? C’è la Y10 4WD!

Stanchi del solito Pandino? C’è la Y10 4WD!

Non ha avuto la stessa scintillante carriera della Fiat Panda 4×4, eppure anche la Autobianchi Y10 4WD, a modo suo, è stata una delle protagoniste nel mondo delle 4×4 compatte a cavallo tra gli anni ’80 e ’90. Derivava, ovviamente, dalla diffusissima Y10 a trazione anteriore, e arrivò un anno dopo la presentazione di questa citycar, nel 1986. La Autobianchi Y10 fu, tra l’altro, l’ultimo modello commercializzato con questo marchio (che parecchi anni dopo si evolverà in Lancia) oltre che l’ultima auto costruita nella storica fabbrica di Desio, oggi abbandonata.

autobianchi_y10_4wd_1

UN SISTEMA INTELLIGENTE. L’Autobianchi Y10 4WD utilizzava buona parte della meccanica della più diffusa Fiat Panda. Di quest’ultima riprendeva in primis il motore, il celebre Fire da 999 cc, pur se con una potenza leggermente incrementata fino a raggiungere i 50 CV a un regime di 5.500 giri. Piuttosto simile a quello della Panda era anche il sistema di trazione integrale: sull’Autobianchi, però, le operazioni d’inserimento e disinserimento del ponte posteriore venivano gestite da un più sofisticato, per l’epoca, sistema elettropneumatico: bastava premere il pulsante nella parte sinistra della plancia (a velocità non superiori ai 55 km/h) per attivare la trazione anche sulle ruote posteriori. Per scongiurare che ghiaccio, fango o neve potessero bloccare gli attuatori, poi, la trazione 4×4 s’inseriva automaticamente ogniqualvolta si arrestava il motore.

SEGNI PARTICOLARI. Rispetto alle versioni normali, l’Autobianchi Y10 4WD si distingueva abbastanza facilmente per via della carrozzeria rialzata di 3 centimetri, per le vistose protezioni laterali in plastica nera, per i cerchi ruota in acciaio di disegno specifico e senza coprimozzi e, infine, i paraspruzzi anteriori e posteriori. Altre differenze sono la targhetta identificativa sul portellone e le scritte “4WD” sui paraspruzzi posteriori, sulla calandra e sulle protezioni laterali. Come sulla più pepata versione Turbo, le cromature erano presenti solo su calandra e  maniglie delle portiere e non sulle guarnizioni dei vetri. Nell’abitacolo erano previsti rivestimenti specifici anche per i pannelli porta, mentre tra le opzioni a pagamento figuravano i tergilavafari, la strumentazione con il4WD Control System e il contagiri, il tettuccio apribile, i vetri elettrici, la chiusura centralizzata, il sedile posteriore sdoppiato ed il volante regolabile in altezza. E le prestazioni?Niente male, per l’epoca e per il tipo di auto, con una punta di 145 km/h e un tempo di 17,4 secondi per scattare da 0 a 100 km/h.

autobianchi_y10_4wd

PER QUALCHE CAVALLO IN PIÙ. Nel febbraio del 1989 debutta la seconda serie dell’Autobianchi Y10. La 4WD cambia denominazione e diventa 4WD i.e., dove la sigla finale indica che il Fire è alimentato non più a carburatore ma da un più moderno impianto di iniezione elettronica. I cavalli diventano 56, la velocità massima cresce a 151 km/h e il tempo sullo “0-100” scende a 15 secondi. Alla fine del 1992 arriva la terza e ultima serie: all’esterno le modifiche riguardano più che altro i dettagli, come i gruppi ottici anteriori e posteriori, la calandra e i paraurti. Anche gli interni furono completamente rivisti, in particolare per quanto riguarda la plancia e la strumentazione, nonché per la presenza di un impianto di ventilazione migliorato, disponibile anche, pagando un extra, con il climatizzatore.

HA IL SUO BEL PERCHÉ. La carriera dell’Autobianchi Y10 4WD fu poco più che discreta e non raccolse mai i consensi della Panda 4×4. Ma al di là di quel cliché, legato più che altro allo stile e all’eleganza (che peraltro ha sempre accompagnato questo modello nelle sue mille declinazioni), questa piccola 4×4 aveva il suo perché: agile, svelta, capace di disimpegnarsi con facilità sui terreni più insidiosi. Ecco perché oggi è finita nella lista dei desideri di molti.

  • autobianchi_y10_4wd
  • autobianchi_y10_4wd_1
  • autobianchi_y10_4wd_10
  • autobianchi_y10_4wd_9
CONDIVIDI SU
Un commento su “Stanchi del solito Pandino? C’è la Y10 4WD!”
  • t5457925 ha scritto:

    be visti i prezzi della panda era ovvio che si virava sulla y10 , ma non sottovalutate la wagonR+ 4X4 mosca bianca o daihastu sirion ma vale la pena anche la AX 4X4 ORA che diventa un aUto storica o la suzuki maruti 4X4 E LE VARIE SJ E ROCKY VERI MULI DA MONTAGNA !

Lascia un commento

INCENTIVE
VIDEO
ALTRI VIDEO