Volkswagen Passat: 50 anni dopo, riscopriamo le più “hot”

Volkswagen Passat: 50 anni dopo, riscopriamo le più “hot”

Volkswagen Passat. Basta il nome e l’immagine che si staglia nella mente di ogni appassionato di automobili è più o meno sempre la stessa: un onesto padre di famiglia in viaggio per le vacanze al volante di un’affidabile e granitica station wagon armato di moglie, figli e bagagli. Dal 1973 a oggi, più di trenta milioni di automobilisti hanno scelto la Passat, facendone insieme l’auto più diffusa al mondo della sua categoria e la terza Volkswagen più venduta di sempre, davanti a un mostro sacro come il Maggiolino classico (fermo a quota 21,5 milioni) e seconda solo alla best-seller Golf (che ha superato quota 35 milioni). Nell’anno del suo primo mezzo secolo di vita, però, noi di Veloce abbiamo pensato di raccontarvi un’auto diversa dalla berlina e dalla giardinetta di dimensioni medio-grandi che conosciamo tutti. E siccome il nome della nostra testata non lascia particolare spazio a interpretazioni, è stato quasi naturale spulciare nella sua lunga storia a caccia delle versioni più sportive. Riscopriamole insieme. 

Volkswagen Passat 1979

Volkswagen Passat 1979

LA PRIMA WAGON SPORTIVA TEDESCA. La base meccanica a trazione anteriore dell’Audi 80 di prima generazione su cui poggia la prima Passat è votata al comfort, più che al divertimento di guida. Eppure, la pratica e spaziosissima versione giardinetta della nuova familiare della Volkswagen è stata la prima vera station wagon sportiva tedesca. Per farle “tirare fuori le unghie”, nel 1979 gli ingegneri della casa di Wolfsburg non devono fare i salti mortali: gli basta sbarazzarsi dei tranquilli 1.3 da 60 CV e 1.5 da 75 CV dei modelli base e alloggiare sotto il cofano lo stesso, esuberante 1.6 a iniezione meccanica da 110 CV della Golf GTI. Complice la carrozzeria compatta (4,19 metri, più corta di una T-Roc) e leggera (non arriva alla tonnellata), la Passat GLi tocca i cento all’ora con partenza da fermo in poco più di dieci secondi e raggiunge una punta massima di 185 km/h. Davvero niente male, per l’epoca.  

Volkswagen Passat VR6

Volkswagen Passat VR6

GTI, G60 E VR6: SEMPRE PIÙ POTENTE… Con la seconda generazione della Volkswagen Passat (1981-88) l’offerta motori si amplia: dritti dall’Audi arrivano nuovi propulsori a cinque cilindri con potenze fino a 115 CV, ma un sound unico e senza dubbio coinvolgente non basta per parlare di modelli sportivi. La musica cambia radicalmente con l’avvento della terza serie (1988-93): già molto brillante con il 1.8 16v aspirato da 133 CV della versione GTI, che supera agevolmente i 200 km/h, nella variante G60 con il compressore volumetrico la Passat guadagna 27 CV extra e una progressione da centometrista, con uno scatto da 0 a 100 km/h in 9,6 secondi e una velocità massima di 215 km/h. Ancora un gradino più in su si colloca la potente versione VR6: mossa dallo stesso sei cilindri “a V stretta” da 2,8 litri e 174 CV della coupé Corrado, brucia lo “0-100” in 8,2 secondi e tocca i 224 km/h. Lo stesso motore, con una decina di cavalli in più, equipaggerà anche la Passat di generazione successiva (1993-97). 

Volkswagen Passat W8

Volkswagen Passat W8

QUEL MOTORE È UNA VERA FOLLIA. Non è un caso che l’8 cilindri a W da 275 CV della Passat W8, lanciata nel 2002 con carrozzeria sia berlina sia station wagon, sia a oggi l’unico motore con questo complicato schema a essere mai apportato in catena di montaggio. L’idea di un propulsore con disposizione dei cilindri a W, partorita e promossa con convinzione dall’allora amministratore delegato della Volkswagen, Ferdinand Piech, si traduce dopo vari esprimenti nell’unione di due blocchi cilindri del motore VR4 ad angolo stretto (15°). Il risultato di quest’affascinante complicazione tecnica è un W8 da quattro litri di cilindrata che fornisce una potenza massima di 275 CV. Non molti, a conti fatti, ma comunque sufficienti a garantire a questa super Passat uno “0-100” in 6,8 secondi e una velocità di punta (autolimitata elettronicamente) di 250 km/h. 

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RITORNO ALLA NORMALITÀ (CON 25 CV IN PIÙ). Al di là della sua evidente complicazione costruttiva, sulla Passat di sesta generazione (2005-10) il motore W8 viene abbandonato innanzitutto per ragioni di spazio. Essendo ereditata dalla Golf e non più dall’Audi A4, la nuova piattaforma a motore trasversale impedisce di incastrare nel cofano anteriore quel gigantesco otto cilindri, che avrebbe trovato spazio solo in senso longitudinale. I tecnici della Volkswagen ripiegano (si fa per dire…) sul più compatto VR6 da 3,6 litri di cilindrata. Nasce la Passat R36, che con 300 CV archivia la pratica dello “0-100” in 5,6 secondi e senza il limitatore elettronico della velocità filerebbe ben oltre i 250 km/h. Lo stesso motore, abbinato alla trazione integrale 4Motion, equipaggerà anche il modello di generazione successiva (2010-14): l’ultimo della lunga e fortunata saga Passat declinato anche in una variante ad alte prestazioni.

Volkswagen Passat R36

Volkswagen Passat R36

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