Yema Rallygraf, il cronografo di Andretti

Yema Rallygraf, il cronografo di Andretti

Che anni, quei ’60. Sembra incredibile, ma mode e modi sono cominciate (quasi) tutte allora. Tra le tante, c’è anche questa dei cronografi da gentleman driver. Come lo Yema Rallygraf. Lo so, se oggi pensi a uno strumento sportivo ti viene subito in mente Paul Newman col suo Daytona incoronato. Ma devi sapere che nel 1969, a Indianapolis, c’è stato un pilota, anzi un campione, che ha vinto la 500 Miglia con un altro orologio al polso: Mario Andretti, il mattatore dei due mondi, visto che aveva il vizio di vincere sia di là che di qua dell’oceano, aveva addosso proprio uno Yema Rallygraf. Il suo. “Un orologio fortunato. Che ho tenuto su per tutta la durata degli allenamenti e a cui sono particolarmente legato… visto che l’ho vinta”. Per questo, la maison francese gli ha voluto dedicare una serie speciale, lo Yema Rallygraf Andretti Limited Edition.

Yema Rallygraf Andretti Limited Edition

UN CRUSCOTTO DA POLSO. L’ispirazione motoristica di questo cronografo si nota soprattutto in un dettaglio, quella cornice che attraversa il quadrante e che ricorda proprio il cruscotto di una coupé… Dentro, al posto di contachilometri e contagiri, i ripetitori di minuti e secondi. A più di sessant’anni di distanza questo vezzo stilistico non ha perduto per niente il suo fascino. Nel mondo delle lancette, di solito le riedizioni sono modelli totalmente nuovi, liberamente ispirati a quelli giusti che furono. Succede quindi che nella traduzione si perda qualcosa. Proporzioni comprese. Del resto l’orologio sportivo di oggi va abbinato ai cerchi da 20″ di auto pachidermiche, non c’è da sorprendersi che le misure siano prese su polsi a dir poco taurini. È per questo che la scelta di Yema, quella cioè di mantenere le dimensioni originali della cassa (39 mm), è già un valore di per sé. Impermeabile fino a 100 metri, ha conservato il suo vetro dalla forma bombata, ora zaffiro antigraffio.

Yema Rallygraf Andretti Limited Edition vicino all'orologio originale

ACCIAIO? NO, PELLE. Il movimento è un Valjoux 7753 a 27 rubini, automatico, con una riserva di carica di 44 ore. E se oggi i crono hanno per lo più bracciali in acciaio, allora andavano i cinturini. In pelle. Che il Rallygraf ripropone, anzi, triplica, visto che ogni orologio ne ha tre paia: per abbinare la traforatura alla giornata che ti aspetta. E siccome, come avrai capito, siamo di fronte a una replica fatta da maniaci, la pelle è stata trattata con lucidi vegetali che hanno solo voglia di invecchiare un po’ per far venir fuori la giusta patina. Aspettati quindi di essere fermato dall’intenditore di turno che ti chiederà sorpreso: “Scusi, ma è un conservato?”.

Yema Rallygraf in onore di Mario Andretti

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