Volkswagen Maggiolino: dall’altare.. alla pista!

Per quanto simpatiche e iconiche, le vecchie Volkswagen Maggiolino non sono certo dei fulmini. Diciamo che si muovono. La prima versione dell’auto che mobilitò l’intera Germania risale al 1938 e aveva una potenza che si aggirava attorno ai 30 cavalli, con una velocità di punta di poco superiore ai 100 km/h. Anche se i modelli successivi migliorarono dal punto di vista delle prestazioni, il Maggiolino resta comunque più adatto ai matrimoni che ai cordoli. A meno che non li modifichiate…

ANIMA RIBELLE. Esistono Maggiolini mossi dal quattro cilindri boxer di una Subaru Impreza WRX o STI, di una Porsche 914 o addirittura dal flat six di una 911; come potrete immaginare, le prestazioni cambiano. Il vistoso Maggiolino nella gallery è l’esempio perfetto: chi scrive non è un particolare fan dell’utilitaria tedesca, ma questa fa veramente la sua sporca figura. La carrozzeria è stata riverniciata in un moderno blu cobalto, i parafanghi sono stati allargati e i paraurti svecchiati con tanto di frecce integrate. Ciliegina sulla torta, gli spettacolari cerchi di 17’’ Turbo-look che, visto il groviglio meccanico che si intravede dal posteriore, non sono certo lì per bellezza e basta.

HERBIE, GUARDATI LE SPALLE. Questo speciale Maggiolino ha salutato senza troppe cerimonie il robusto ma modesto motore originale per accogliere un 2.5 raffreddato ad aria e sovralimentato mediante turbocompressore: nuovo albero motore, nuove bielle e pistoni, teste lavorate, carburatori Weber da 48, volano alleggerito e una turbina Garrett T04. Non viene specificata la potenza totale, ma possiamo serenamente azzardare 280-290 cavalli. Per tenere tutto a bada il Maggiolino monta gomme Continental da 245/40 al retro (e 215/40 all’anteriore), freni a disco, un differenziale autobloccante e barre antirollio più spesse.

AFFARE O BIDONE? L’interno è molto più sobrio dell’esterno, con avvolgenti sedili in pelle nera e una panchetta posteriore dello stesso colore. Anche soffitto e pannelli delle porte sono in tinta. Davvero bello il volante Momo Montecarlo a tre razze dietro il quale si intravede una strumentazione VDO che include un manometro per la pressione del turbo e un tachimetro – davvero pessimistico – con fondoscala a 160 orari. Il chilometraggio indicato è di 1.200 chilometri, e poco importante che il venditore avesse precisato che si trattava di un errore: l’auto è stata aggiudicata in un’asta online per poco meno di 40.000 dollari. Tanti? Pochi? Giudicate voi…

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