A3/C Breadvan: la Bizzarrini mai nata nascerà nel 2026

Ci sono sogni che proprio non ce la fanno a rimanersene chiusi in un cassetto. È un sogno di quel genere quello dei ragazzi della ErreErre Fuoriserie, quelli che qualche tempo fa hanno calato nei panni della celebre antenata degli anni ’60 la Giulia Quadrifoglio e ora hanno deciso di omaggiare un altra mitica auto del passato, ossia la Ferrari 250 GT Breadvan progettata per la Scuderia Serenissima da Piero Drogo e Giotto Bizzarrini.

RITORNO AGLI ANNI ’60. Si chiama ForGiotto, il remake della 250 GT Breadvan, la cui alquanto curiosa forma da furgoncino non era un semplice vezzo stilistico, bensì la chiave magica per sfrecciare più veloce di tutti sul rettilineo Hunaudières del Circuit de la Sarthe, dove negli anni ’60 i bolidi più rapidi già toccavano l’impressionante punta di 300 km/h. Coda tronca, linea filante: quando alettoni e appendici aerodinamiche di qualsivoglia sorta erano ancora di là da venire, questi erano i segreti per farsi amica l’aria, escogitati dall’ingegnere tedesco Kamm e sapientemente ripresi da Bizzarrini. La ForGiotto replica questo principio e lo traduce in un linguaggio moderno.

IN PELLEGRINAGGIO DAL MAESTRO. La ErreErre ForGiotto non sarebbe mai nata senza l’insistenza, la passione e quasi l’ostinazione romantica di Fabrizio Rossini. Negli anni ’90, ancora studente, decise che doveva apprendere direttamente da Bizzarrini e per dimostrarlo parcheggiò la propria roulotte davanti alla casa dell’ingegnere, un gesto tanto strambo quanto sincero. Bizzarrini, colpito dalla determinazione di quel ragazzo, lo accolse, gli insegnò un sacco di cose e gli fece pure qualche confessione, come l’idea di applicare il concetto della Breadvan alla Iso A3/C, esasperandone l’aerodinamica per realizzare una vettura mai tentata prima e finalmente capace di dare la polvere alla mitica Ferrari 250 GTO. Rossini ha custodito quel sogno per trent’anni. Oggi, con ErreErre e Iso Restorations, ha finalmente l’occasione di realizzarlo.

NIENTE FRONZOLI. La silhouette della ForGiotto riporta a un passato che in molti rimpiangono, quando le auto da corsa sembravano levigate dal vento e l’effetto wow, in un abitacolo, era dato da un volante dalla corona sottilissima, tre pedali e una leva del cambio. Ecco spiegati gli strumenti analogici tondi in tempi in cui, anche in operazioni revival come questa, la tentazione di incastonare uno schermo nella plancia è forte. E che dire del lunotto che si apre dal basso verso l’alto? Un dettaglio da veri intenditori.

CUORE AMERICANO. Sotto la carrozzeria in alluminio battuta a mano da artigiani specializzati, la ErreErre FiorGiotto nasconde una meccanica “vecchia scuola”: il motore è lo stesso V8 della Chevrolet che muoveva le leggendarie Bizzarrini degli anni ’60 e in questa configurazione può fornire potenze comprese tra i 300 e i 400 CV. Con una carrozzeria così aerodinamica e un peso a vuoto di 1.200 kg di peso, superare i 250 orari non dovrebbe essere un problema.

CHE PREZZO! Con la ForGiotto, la ErreErre Fuoriserie entra nel territorio mistico delle automobili da sogno mai nate. Ecco perché non stupisce il prezzo di un simile “gioiello”: 690.000 euro più Iva, inclusa una delle cinque Iso A3/C che saranno usate come base base di partenza per questo affascinante progetto, che dovrebbe atterrare su strada il prossimo anno.