Abarth 500e: come va davvero l’elettrica elettrica dello Scorpione?
PAROLE, PAROLE, PAROLE. Della Abarth 500e si è parlato fin troppo. Dal giorno del suo debutto sul tetto di Lingotto, prima ancora che chiunque potesse provarla, su di lei si è letto tutto e il contrario di tutto. Naturalmente non sono mancati i riferimenti a Carlo Abarth, alla sua memoria e a tutti i movimenti che potrebbe fare nella sua tomba. Ma siccome quando si parla di auto, quello che conta è sempre la pratica, cerchiamo di capire sul serio come va l’Abarth 500e e se è degna di portare lo Scorpione sul cofano.
Abarth 500e e 695
VECCHIO E NUOVO A CONFRONTO. Al Balocco Proving Ground, prima di salire sull’Abarth 500e ci rinfreschiamo la memoria con la 695 da 180 CV. Il primo pensiero è che i dirigenti di Stellantis devono essere molto tranquilli sulle qualità del modello elettrico, se lo mettono subito accanto a quello termico. Perché di questo si tratta: il progetto 595/695 ha superato i 15 anni di età e, francamente, si sentono tutti. Il secondo pensiero, in effetti, è quasi un incubo, dipendente dalla posizione di guida tutt’altro che ottimale della 695, con quel sedile assurdamente inclinato, il volante orizzontale e il cambio lontano.
UN’ALTRA STORIA. L’elettrica, invece, suona tutta un’altra musica e non solo grazie al Sound Generator, che alla fine è un giochino simpatico, da attivare o disattivare a seconda dell’umore. La Abarth 500e è una vera auto moderna, con le giuste proporzioni tra larghezza e altezza (le battute sui potenziali ribaltamenti rimarranno un ricordo), una posizione di guida praticamente perfetta e una dotazione di bordo consona al prezzo. È vero che pesa quasi 400 kg in più della 695, ma almeno sono tutti in basso e inoltre determinano una distribuzione dei pesi con “solo” il 57% davanti.
PIU’ STABILE, MENO AGILE. Questo determina una grande stabilità nei curvoni e sul veloce, dove la Abarth 500e sviluppa molta aderenza. Anche i trasferimenti di carico sono misurati e non eccessivi, al contrario di quelli della 695 che si muove di continuo. Ottime notizie anche nelle frenate più violente, dove il retrotreno non va da tutte le parti come sul modello con motore a scoppio. Notizie meno buone, invece, nelle curve lente, dove l’anteriore tende a sottosterzare abbastanza in ingresso e parecchio in uscita, soprattutto se si arriva un po’ troppo veloci e si esagera con l’acceleratore.
SPINGE? In questo caso i 235 Nm dell’Abarth 500e si sentono, così come l’assenza di un qualsivoglia sistema di torque vectoring, e pure l’elettronica è tarata in modo molto conservativo. Ad ogni modo, questa non è un’auto da pista e per avere un assetto più affilato bisognerà attendere ulteriori evoluzioni. Quanto al motore, invece, è lo stesso della Fiat 500e, ma gira 1000 giri più in alto e sviluppa 37 CV in più per un totale di 155. Quando ci si va con l’acceleratore spianato (“with the pedal to the metal”, dicono gli anglosassoni) la spinta è vigorosa fin dopo i 100 km/h, poi si affievolisce un poco, ma i 155 km/h (autolimitati) si raggiungono comunque in fretta.
PRESTAZIONI. A proposito di prestazioni – e per rispondere a chi avrebbe voluto una Abarth 500e da… 250 CV – va chiarito che gli ingegneri non hanno potuto andare oltre i 155 CV a causa della batteria. Dimensionalmente quella utilizzata da 42 kWh (che poi è la stessa utilizzata anche dalla versione marchiata Fiat) è il massimo che questa piattaforma può ospitare e, già così, l’aumento di potenza ha fatto perdere 55 km di autonomia (quella massima dichiarata è di 265 km) rispetto alla cugina più tranquilla, che arriva a 320 km. Per far andare più forte la Abarth, dunque, sarebbe stato necessario montare una batteria di capacità e dimensioni maggiori e per questo sarebbe stato necessario ingrandire e appesantire l’Abarth 500e, innescando un circolo vizioso. Per ottenere di più, bisognerà attendere la prossima generazione di batterie, che con le stesse dimensioni avranno una densità energetica maggiore. Ma anche un prezzo d’attacco più basso dei 37.950 euro di oggi sarebbe gradito.
