La Giulia GTA da 240 cv firmata Alfaholics

‘Assuefatti di Alfa’, Alfaholics: il nome dell’azienda inglese non è casuale visto che il suo fiore all’occhiello è la produzione di pezzi speciali per l’Alfa Romeo. Tutto ruota intorno alla passione, sentimento intorno al quale all’Alfaholics sono riusciti a creare un business: vendita di ricambi, restauri e preparazione di ‘biscioni’ per le corse vintage o forme contemporanee di collezionismo; le Alfa Romeo trattate? Tutte quelle di cui valga la pena di parlare. A distinguere, poi, l’Alfaholics da altri specialisti – oltre alla perseveranza del loro impegno – sono i progetti speciali: con gli anni hanno assunto dimensioni sempre più estreme fino alla GTA-R.

FUORI DAL COMUNE. Basta appoggiare gli occhi sulle immagini della GTA-R per capire con quale attenzione, ma anche con quale modernità, questi inglesi abbiano lavorato su questa Giulia GT dei primi anni ’60: acquattata sulle grandi gomme montate su cerchi da 15”, la GTA-R appare decisa e aggressiva sebbene le forme siano quasi immutate rispetto all’originale (GTA). Piccoli, decisivi interventi qui riescono a donare carica allo stile made in Bertone della piccola coupé di Arese: colori, cromature ‘giuste’ e rigonfiamenti sobri dei passaruota – che rivendicano potenza – riavvicinano ai nostri anni le forme senza tempo della Giulia GT. Dove gli uomini dell’Alfaholics sono intervenuti maggiormente è sotto alla carrozzeria, nella meccanica: e il risultato del loro lavoro “È così eccellente” (in questo caso abbiamo rubato la considerazone a Chris Harris, che la provò nel 2017) che le Alfaholics, oggi, possono essere considerate le Singer dell’Alfa Romeo.

RESTOMOD. Come l’azienda californiana specializzata nella modifica delle Porsche 911 d’epoca, infatti, alla Alfaholics partono da una donor car originale e – utilizzando tecnologie e materiali moderni – ne elevano performance e dinamica di guida vitaminizzandone il carattere. Anzi, portandolo a un livello contemporaneo di performance e sfruttabilità. Ecco le principali modifiche della GTA-R rispetto alla Giulia GT Junior di partenza. Basta aprire il cofano per scovare le prime due, rilevantissime. Una è l’utilizzo dei materiali compositi: il cofano è in fibra di carbonio, così come le portiere e il cofano baule posteriore per contenere il peso. L’ago della bilancia segna 830 chili in ordine di marcia, cento in meno dell’originale nonostante l’aggravio di peso della gabbia di protezione nell’abitacolo. La seconda è il propulsore: un duemilatre a quattro cilindri Twin Spark (doppia accensione) con iniezione elettronica e capace di 240 cavalli a 7000 giri. La potenza va sulle ruote posteriori attraverso un cambio manuale a cinque rapporti (corti); il differenziale integra un ‘autobloccante’ meccanico. 

LA DINAMICA. Qui i cavalli sono più del doppio rispetto alla GT d’origine, per questo gli inglesi non hanno trascurato l’impianto frenante o l’assetto. L’idroguida non c’è anche se, volendo, è prevista l’installazione grazie a un kit dedicato. Per fermare la massa esigua dell’auto i cerchi di diametro maggiorato hanno fatto spazio ai dischi ventilati da 300 mm con pinze a sei pistoncini all’anteriore e da 267 mm e pinze a due pistoncini al posteriore. Per migliorare la stabilità in curva alle alte velocità e contenere il rollio, la GTA-R sfrutta sospensioni a quadrilatero in titanio davanti e ammortizzatori alleggeriti dietro: in tutti i casi l’assetto è registrabile. Anche l’abitacolo è stato rivisto: oltre al già citato roll-cage, dentro ci sono sedili contenitivi in pelle (Recaro), il volante (Momo), la pedaliera in alluminio e il cruscotto rivestito in pelle e Alcantara. Il prezzo per un simile prodotto? Da poco più di 200mila euro.