Porsche Design fa 50 con la 911 che ‘Butzi’ avrebbe amato
È spuntata una gemma preziosa, unica nel vero senso della parola, tra le 750 Porsche 911 ‘Porsche Design 50th Anniversary Edition‘ che la casa tedesca realizzerà per festeggiare i primi cinquant’anni d’attività del Porsche Design Studio. In occasione del primo mezzo secolo d’attività della società, fondata nel 1972 come azienda produttrice di oggetti di disegno industriale dal primogenito di Ferry Porsche, Ferdinand Alexander detto ‘Butzi’, e dal fratello minore Hans-Peter, ed evolutasi nel brand di lifestyle che conosciamo oggi, il marchio di Zuffenhausen ha confezionato l’ennesimo capolavoro. L’autoregalo è una cinquantenne 911 T Targa con motore 2.4 ed è il perfetto omaggio al gusto artistico di Ferdinand Alexander, colui che all’alba degli Anni ’60 tracciò le forme senza tempo della 911 e, prima di mettere in piedi il suo studio indipendente e dare libero sfogo alla fantasia, fu anche capo dello stile dell’azienda avviata dal padre nel 1948.
BLACK PASSION. ‘Butzi’ aveva una specie di ossessione per il nero, colore che cinquant’anni fa, quand’era tutto fuorché di moda nel product design, scelse con una buona dose di coraggio per dipingere la cassa e il quadrante del suo primo orologio, il leggendario Chronograph I, del quale la Porsche ha prodotto un’edizione contemporanea che i clienti potranno ordinare in abbinamento alla nuova serie speciale basata sulla moderna 911 Targa 4 GTS da 480 cv. Non poteva quindi che essere verniciata di nero, la 911 d’epoca che gli specialisti dei dipartimenti Porsche Classic e Design, lavorando a contatto di gomito, hanno riportato all’antico splendore, concedendosi, volutamente, qualche strappo alla regola. Normalmente, in casa Porsche, il restauro di un modello del passato è una faccenda seria: nulla viene lasciato al caso, e prima di cominciare coi ferri del mestiere gli artigiani si prendono tutto il tempo che serve per documentarsi, assicurandosi di procedere nel pieno rispetto delle specifiche di fabbrica originali.
UN OMAGGIO A ‘BUTZI’. Questa volta, però, l’obiettivo era diverso. E più difficile del solito. C’era da creare un pezzo unico, per entrare nella storia e dimostrare, ancora una volta, come ogni singolo uomo o donna che lavora alla Porsche è parte di un unico, grande meccanismo in cui il passato, il presente e il futuro dell’azienda si fondono come animati da un ingranaggio magico. E i risultati, come dimostra la 911 classica firmata da F.A. Porsche, sono spesso straordinari. La riproduzione dell’autografo del designer è riportata sulla targhetta ‘Porsche Design’ affissa sulla griglia del cofano motore, ma è la macchina tutta, nella sua interezza, a veicolare la visione che ‘Butzi’ Porsche aveva dell’auto e, più in generale, del design industriale.
DA T A S C’È UNA BELLA DIFFERENZA. Il vero leitmotiv è il nero, che avvolge la carrozzeria ed è grande protagonista anche all’interno, finemente accostato al grigio nella trama a scacchiera del tessuto Sport Tex che riveste i sedili e i pannelli delle porte. Color platino, invece, sono le scritte ‘Porsche Design’ alla base delle fiancate e la finitura del roll-bar, che ricorda assai da vicino l’effetto restituito dall’acciaio spazzolato del modello originale. Per completare l’opera, i tecnici sono intervenuti anche sotto il cofano, rimpiazzando il 6 cilindri boxer del modello T con quello della più potente versione S. Tradotto, grazie a un maggior rapporto di compressione e una fasatura più spinta, fanno 60 cv in più, per un totale di 190 cavalli. A corredo dell’auto, infine, è presente una scatola con dentro i documenti relativi al restauro, il portachiavi ad astuccio originale di F.A. Porsche e un fedelissimo modellino in scala.
