Rimac Nevera: è lei la regina EV del ‘Ring, ma…

L’Inferno Verde ha una nuova primatista, perlomeno per quanto riguarda i veicoli elettrici. Con i suoi 1914 cavalli e 2300 Nm di coppia, imbrigliati dal pilota croato Martin Kodric, la Rimac Nevera (edizione Time Attack) è riuscita a stampare un tempo di 7’05’’293, diventando così l’hypercar elettrica più veloce del Nürburgring. Il risultato è impressionante contando che il record precedente – appartenuto alla Tesla Model S Plaid Track Package – è stato limato di ben 20 secondi… ma forse forse qualcosa di più ce lo saremmo aspettati, specialmente dopo averla vista al FOS di Goodwood. 

PRESTAZIONI ALIENE. Non fraintendeteci, è un tempo davvero notevole per una hypercar che si porta appresso quasi due tonnellate di peso e non è estrema come una Brabham BT62 o una McLaren Senna, ma il risultato ci lascia comunque alcune perplessità. La Rimac Nevera ha prestazioni fuori dall’ordinario: uno 0-100 ben sotto i due secondi, uno 0-300 in poco meno di 10 secondi e una velocità massima di 415 km/h; inoltre in occasione del record montava Michelin Cup2 R e sfruttava (come tante altre) il “nuovo” ‘Ring, reso più sicuro – ma anche un po’ più veloce – dopo alcuni interventi effettuati dal 2016 ad oggi. 

SODDISFAZIONE A METÀ? Eppure, nonostante tutti questi aspetti, la Nevera non è riuscita a sfondare il muro dei 7 minuti, risultando più lenta di supercar come la Huracan STO o la 991.2 GT3 RS; parliamo di vetture nate sì per i trackday, ma con rispettivamente un terzo e quasi un quarto (!) dei cavalli. Forse il pilota non era al suo massimo, forse i motori elettrici non hanno dato il loro meglio, o forse il peso della Nevera ha inciso troppo, fatto sta che per quanto impressionante quel tempo sia, siamo rimasti sorpresi nel non vedere un ‘6’ come primo numero. Detto ciò, onore a Rimac per l’ennesimo traguardo, un brand che nel giro di pochi anni si sta rivelando estremamente concreto e interessante.