Il misticismo e l’esagerazione: Devel Sixteen

Il misticismo è una condizione in cui si raggiunge la coscienza ultima, uno stato di estasi, un potere di realizzazione finale. Meravigliosi, gli Anni ’20 e ’30 del Motorismo: la capacità di sperimentazione era totale, la tensione verso un risultato definitivo era un viaggio nell’ignoto, straordinario nel suo fascino infinito. Era piacere indefinito poiché scoprivi continuamente che ogni traguardo ne aveva un altro più lontano. E raggiungerlo diventava un imperativo. Meravigliosa anche l’epoca moderna: qualche tempo fa la sperimentazione ha riacceso una fiamma che sembrava spenta, diventando presto un fuoco impetuoso. E infine oggi, mentre siamo soggiogati da continui “messaggi di pericolo” (clima impazzito, risorse sempre più scarse…) nuove sperimentazioni sembrano… il “diavolo”. Ma attenzione: è pericoloso poiché potrebbe piacerti. L’ultima protagonista di questa nostra particolare rassegna è una hypercar così assurda che difficilmente potrà mai vedere davvero la luce, ma che ha saputo suscitare un notevole interesse, la Devel Sixteen.

SOGNANDO 5000 CAVALLI. Nel 2006 è lanciata sul mercato la Bugatti Veyron, un “godzilla” da due tonnellate, 1000 cavalli e la docilità di una Smart. Nell’accendersi quel sano desiderio di rivalsa si infiammano le menti di Rashid Al-Attari e i suoi fratelli. Il facoltoso miliardario mediorientale concepisce il progetto di una “mega-car” atomica, un veicolo in linea con gli standard locali. Non è poi un’idea nuova, originale o folle. Del resto i dragster della classe americana NHRA superano comodamente 10.000 cavalli. La follia, invece, sta nel voler costruire un’auto stradale da “qualche migliaio” di cavalli e di produrla in serie. Nasce la società Defining Extreme Vehicles Car Industry L.L.C. con sede nel Dubai e parte il progetto della Devel Sixteen. Nel novembre 2013 al Salone dell’Automobile di Dubai il primo risultato è realtà seppure ancora in forma statica. Si tratta di una sconsiderata automobile con un design a dir poco… alienante (con ciò intendendo mostruoso, impressionante o meraviglioso). Lo sono ancora di più i dati tecnici: motore 16 cilindri centrale-posteriore da oltre 10000 cc (8 cilindri possono essere disattivati), quattro turbocompressori, 5000 cavalli (ma spegnendo una bancata se ne ottengono 800-900, più che sufficienti), 0-100 km/h in 1,8 secondi e 560 km/h come velocità massima.

ARRIVERÀ MAI? Nel 2015 il colossale motore da 12,3 litri è presentato ufficialmente e gli obbiettivi sono confermati; infatti nel 2017 la Devel Sixteen fa una nuova apparizione al Motorshow dell’Emirato. Il suo creatore conferma il terrificante livello di potenza, che l’auto definitiva avrebbe superato 300 miglia orarie (oltre 480 km/h) e ipotizza la consegna del primo esemplare entro 16-18 mesi. Le notizie successive sono scarse: nel 2019 si parla del coinvolgimento della MTA, Manifattura Automobili Torino, nello sviluppo e della Steve Morris Engine per la costruzione del motore. La successiva uscita dell’azienda torinese fa capire che il progetto è in fase di stallo: il propulsore sta incontrando ritardi (rendere fruibile una simile potenza su un’architettura stradale è cosa assai complicata) e si iniziano a ipotizzare scenari poco ottimistici sull’intero progetto. Ma dopo ulteriori informazioni frammentarie su test dinamici tenutisi “da qualche parte in Italia” finalmente, nel luglio 2022, viene consegnato il primo esemplare, equipaggiato con un V8 di “soli” 2.000 Cv. Sul catalogo, però, compaiono ancora anche le versioni più potenti: è possibile acquistare anche unasedici cilindri da 3000 cavalli e il “bestione” da 5.000 “stalloni”. Chissà se arriveranno mai davvero sul mercato…