La Mercedes che vinse con Ayrton ne fa 40
I fan delle auto con la stella a tre punte la ricordano e la venerano perché sotto il suo cofano pulsa forte un cuore messo a punto nientemeno che dalla Cosworth, azienda britannica conosciuta in tutto il mondo per i suoi potenti (e vincenti) motori di Formula 1. Stiamo parlando della Mercedes 190 E 2.3-16, la versione super sportiva della compatta berlina di Stoccarda svelata nel 1983 al salone di Francoforte e, in un certo senso, progenitrice delle successive versioni ad alte prestazioni dei modelli della famiglia Classe C, inclusa l’ultima in ordine d’apparizione, ovvero la C AMG 63 S E Performance.
AMMAZZA-RECORD. Sono quindi trascorsi quarant’anni tondi dalla nascita di una vettura che rappresenta una pietra miliare nella storia della casa di Stoccarda, e che inizia a far parlare di sé ancor prima del debutto ufficiale, quando fa capire di che pasta è fatta centrando, sul circuito pugliese di Nardò, la bellezza di nove record di classe e il primato sui 25.000 e 50.000 km percorsi alla stratosferica velocità media di 247,939 km/h.
I BENEFICI DELLA CURA COSWORTH. La Mercedes 190 E 2.3-16 entra in produzione nel 1984. Il suo maggior punto di forza, come accennato sopra, è il motore, il cui monoblocco deriva dal quattro cilindri Mercedes di due litri di normale produzione, opportunamente elaborato dai tecnici della Cosworth con cilindri rialesati e una nuova testata a quattro valvole per cilindro. In tal modo la potenza massima raggiunge i 185 CV a un regime di 6.200 giri, per una velocità massima prudenzialmente plafonata a 230 km/h e un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 7,5 secondi.
STILE ITALIANO. La Mercedes 190 E 2.3-16 è la punta di diamante della famiglia 190. Disegnata dal designer friulano Bruno Sacco, all’epoca numero uno del centro Stile Mercedes, all’epoca rappresentava il modello entry level della gamma Mercedes e si confrontava direttamente con l’Audi 80 e le prime BMW Serie 3 che sarebbero arrivate di lì a poco. Da un punto di vista tecnico, è importante sottolineare l’adozione delle sospensioni posteriori a ruote indipendenti multilink, uno schema destinato a diventare un riferimento per la successiva produzione di vetture di categoria medio-alta.
CON SENNA (E NEL DTM) HA FATTO FAVILLE. La Mercedes 190 E 2.3-16 si è costruita una reputazione straordinaria anche grazie ai successi ottenuti nelle competizioni. Gli annali ricordano che questo modello venne impiegato anche per l’inaugurazione del nuovo circuito del Nürburgring nel 1984: 19 esemplari affidati ad altrettanti piloti e campioni di Formula 1 si sfidarono in pista senza esclusione di colpi e alla fine vinse un giovane emergente da poco arrivato nel Grande Circus. Si chiamava Ayrton Senna. La più sportiva delle 190 animò anche il DTM, il Campionato turismo tedesco, evolvendosi nel 1988 in quel bolide potente e velocissimo che è la 190 E 2.5 16 CV da 204 CV, in seguito aggiornata per le omologazioni nelle competizioni con i modelli EVO1 (1989) ed EVO2 (1990), riconoscibili a colpo d’occhio per le appendici aerodinamiche di maggiori dimensioni.
