veloce15 n.15: dedicato ad Aldo Brovarone
Aldo Brovarone è stato un designer gentile nei modi e potente nella sostanza della sua creatività. Nelle forme che ha contribuito a cesellare non troverete ombra di qualcosa che non sia garbato. Abbiamo voluto ricordarlo con questo articolo di Nicolò Minerbi e abbiamo approfittato dei nostri #veloce15 per celebrarlo alla nostra maniera. Qui riportiamo il punto di corda dell’ultimo numero di veloce15 (il n°15) dedicato, appunto, a un maestro.
“Di Aldo Brovarone so poco, altra generazione. Effettivamente, un’altra era geologica. Ma l’ho visto da vicino in due occasioni. La prima, metà anni 2000: sua la mano che definì le f-a-v-o-l-o-s-e Ruf RK (Spyder e Coupé – qui sotto in foto, ndr) della StudioTorino. Il suo lavoro nella reinterpretazione in chiave storica delle Boxster e Cayman dell’epoca è antologia. Cultura dell’auto. Splendidamente coordinata nella filosofia e nella realizzazione da Alfredo Stola, ideatore e ‘owner’ proprio della StudioTorino. Ne 2018, invece, al Salone Parco Valentino ebbi modo di intervistarlo per alVolante per la realizzazione di un video che potete trovare qui. Troppo brevi, in ogni caso, le mie esperienze per poterlo tratteggiare con la cura che merita un’autorità nel campo del design come lui. A Torino, ricordo solo di aver parlato con un entusiasta e divertito designer ‘di una certa età’, che sapeva raccontare l’auto in modo chiaro e garbato. Caratteristiche che facevano filtrare, in ogni caso entusiasmo e potenza creativa. Lo potete sentire anche voi. Per sopperire a queste mie lacune ho chiesto ad Alfredo Stola un ricordo: lui sì che lo ha vissuto davvero; lui che, a me, ha sempre rimproverato di non conoscerlo abbastanza. ‘Aldo Brovarone è stato certamente uno stilista diverso. Gentile, generoso e innamorato alla follia del disegno di automobili e aeroplani; sempre tratteggiati a tempera. L’ho conosciuto negli anni ’90 e, tra i ricordi, c’è quello di una persona totalmente disinteressata al denaro, mai venale. Ancora: mai – e dico mai – ho sentito una parola contro di lui… Ha lavorato praticamente tutta la vita alla Pininfarina, tolta la parentesi piccola e iniziale con Cisitalia. Praticamente il suo operato ha coinciso con gli anni d’oro proprio della Pininfarina. Con la Stola spa ha collaborato dopo essere andato in pensione. E la nostra personale collaborazione è continuata anche in seguito con la StudioTorino. Oltre che per la realizzazioni delle tesi per lo IAAD con mia moglie Maria Paola Ariusso. Negli ultimi anni ha vissuto in maniera attiva la vita del MAUTO di Torino’. Poche parole, semplici. In stile Brovarone. Efficaci per sottolineare e ricordare questo animo gentile. Che potremo ritrovare per sempre tra le forme delle sue opere” (di Marco Pascali).
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