R 63 AMG: la MPV (col V8) più rara di una Gullwing
Può una monovolume nata per il mercato globale essere più rara della leggendaria Mercedes-Benz 300 SL Gullwing? Sì, se si chiama R 63 AMG. Prodotta nel 2006 in appena 200 esemplari, questa particolare versione della Classe R fu pensionata prematuramente, nonostante le rosee previsioni iniziali. La Classe R era stata concepita da Mercedes-Benz come un’auto in grado di combinare le caratteristiche di station wagon, berlina con portellone, suv e monovolume, un segmento allora in ascesa. Non a caso, il suo lancio avvenne quasi in parallelo a quello della Classe B, che ancora oggi resiste nel listino della Stella.
CON LO STESSO V8 DELLA SLS. La R 63 AMG debuttò ufficialmente al Salone di Detroit 2006 come model year 2007. Montava un V8 aspirato da 6208 cc (sigla M156 E63), realizzato a mano – con tanto di targhetta firmata dal tecnico che l’ha assemblato, posta al centro della “V” dei cilindri. Erogava 510 CV a 6800 giri e 630 Nm a 5200 giri, lo stesso propulsore che spingeva altri modelli AMG dell’epoca come la C 63. La trasmissione era l’AMG Speedshift 7G-TRONIC a 7 rapporti, con trazione integrale 4Matic (la trazione posteriore non fu prevista), la stessa delle ML63 e GLS63. Le marce potevano essere cambiate manualmente tramite i pulsanti dietro le razze del volante. La velocità massima era limitata a 250 km/h, o a 275 km/h con l’AMG Driver’s Package opzionale. Nonostante la mole, lo scatto da 0 a 100 km/h avveniva in appena 4,6 secondi. Il rovescio della medaglia? I consumi dichiarati erano di 16,3 l/100 km, con percorrenze reali nell’ordine dei 4-5 km/l.
UNA GENESI UN PO’ ITALIANA. La Classe R affonda le sue radici nella concept Vision GST (Grand Sports Tourer), sviluppata da Mercedes-Benz insieme al carrozziere torinese Stola e presentata a Detroit nel 2002. Nel 2004 arrivò la Vision R, sempre a Detroit, e infine nel 2005 il debutto del modello di serie al Salone di New York. La produzione si svolse a Vance, in Alabama.
DUE FORMATI E TANTI MOTORI. La Classe R (progetto W251) condivideva la piattaforma con Classe M (W164) e Classe GL (X164). Era disponibile in due varianti di passo: standard (2980 mm) e lungo (3215 mm). Ampia anche l’offerta di motori: V6 benzina e diesel – R280 CDI, R320 CDI (poi R300 CDI e R350 BlueTec per i diesel), R280, R350 BlueEfficiency e R500 (V8 da 5, poi 5,4 litri) per i benzina. Negli USA e in Canada fu venduta solo con passo lungo, mentre negli altri mercati si trovavano entrambe le versioni fino al 2013. Dal 2014 al 2017 fu prodotta da AM General in Indiana esclusivamente per la Cina, nelle versioni R320 e R400 a benzina e solo a passo lungo.
LE RAGIONI DI UN INSUCCESSO. La R63 AMG non ebbe fortuna: la dinamica di guida non entusiasmava, soprattutto per via del peso elevato; i consumi erano proibitivi; l’immagine, quella di una monovolume sportiva, poco convincente. In quegli anni, le monovolume stavano già cedendo il passo alle SUV, e questo modello, costruito in soli 200 esemplari, divenne presto la versione più rara della Classe R e una delle AMG più introvabili. Complice l’assenza di una vera campagna pubblicitaria, fu ritirata dal mercato già nel 2007.
UN FUTURO ANCORA TUTTO DA SCRIVERE. Oggi trovarne una è difficilissimo, forse anche più che convincerne un proprietario a venderla. È troppo recente per rientrare tra le youngtimer, troppo rara per essere inserita nei listini storici, troppo sconosciuta per essere apprezzata dai collezionisti. E troppo costosa da mantenere. Eppure ha doti davvero uniche: su tutte, una versatilità da monovolume vera, con un bagagliaio da ben 2 metri cubi abbattendo tutti i sedili tranne quelli anteriori.
