Sterrato, la Lamborghini di ampie vedute
LE PROGENITRICI – In passato c’erano state due Lamborghini mai prodotte in serie ma sviluppate dallo storico test driver Bob Wallace per le gare nel deserto: la Jarama Rally nel 1973 e l’Urraco Rally nel 1974. Parlando di tempi più recenti, era da molto che il gruppo Volkswagen, proprietario della casa modenese, giocava con l’idea di una coupé rialzata: già nel 2013 l’Italdesign Giugiaro (della Lamborghini dal 2010) svelò la concept Parcour, a trazione integrale e mossa proprio dal 5.2 V10 della Huracán. Ora però la casa del toro ci mette la faccia, proponendo una due posti tuttoterreno col proprio marchio: la Lamborghini Huracán Sterrato.
PIÙ ALTA E LARGA – Formalmente è un prototipo, ma la commercializzazione potrebbe essere vicina. Se il 5.2 V10 da 640 cv e il cambio a doppia frizione non sono stati toccati, l’assetto è stato rialzato di 4,7 cm mentre i cerchi di 20’’ ora montano pneumatici con la spalla meno ribassata. E adatti non solo all’asfalto. Inoltre, ciascuna ruota sporge 1,5 cm in più, fattore che ha reso necessario l’uso di passaruota maggiorati, realizzati in fibra di carbonio e resina nera e rivettati sulla carrozzeria proprio come sulle fuoristrada elaborate.
BUCA LA NOTTE – Dato che la Lamborghini Huracán Sterrato è fatta per scatenarsi su terreni non asfaltati, il suo fondo è stato rinforzato e non mancano placche aggiuntive di protezione per la meccanica. E, giusto per non passare inosservati, sul tetto è stato applicata una barra di led di profondità (altri si trovano al centro del paraurti): un ulteriore elemento mutuato dalle fuoristrada più specializzate.
